Sono attivi da quasi un mese i pagamenti Pac 2017. A dare il via libera è stata Agea con la circolare n. 75129 del 4 ottobre, decretando ufficialmente lo stanziamento dei fondi tanto attesi dagli agricoltori.
Adesso la palla passa agli organismi pagatori perché anche se dal 16 ottobre scorso è possibile effettuare i pagamenti, la data effettiva dipenderà da chi ha i soldi in mano.
L’Agenzia per le erogazioni in agricoltura ha stabilito che gli anticipi riguardano fino al 70% dei pagamenti diretti e l’erogazione è subordinata all’effettuazione dei controlli amministrativi. A essere interessati dai pagamenti sono il pagamento di base, il pagamento del regime piccoli agricoltori, il pagamento per i giovani agricoltori e il pagamento greening. Sono esclusi dall’anticipo i pagamenti relativi all’aiuto accoppiato.
Ad ogni mondo mentre si attende la partenza ufficiale dell’erogazione, da Bruxelles ritorna l’idea, che ha fatto discutere molti di porre un tetto obbligatorio ai pagamenti diretti che versa agli agricoltori europei, limitandoli a una trance compresa tra i 60mila e i 100mila euro. Per adesso rimane un’ipotesi al vaglio del progetto di comunicazione della Direzione generale per agricoltura alla Commissione europea, in vista delle proposte legislative sulla futura riforma della Pac che Bruxelles intende presentare nel secondo semestre del 2018. Secondo le anticipazioni rilasciate dall’Ansa, il documento di 21 pagine su “Il futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura”, prevede anche la revisione completa del regime degli aiuti alle aree ecologiche o “verdi” e punta sulla creazione a breve termine di una piattaforma permanente sulla gestione dei rischi con l’obiettivo di un approccio flessibile, integrato e coerente delle misure, a livello europeo e nazionale e privato.
All’interno della proposta è descritto un sistema di sostegno alla prima installazione di un’azienda agricola in modo più semplice e mirato di quanto avviene oggi. Il tutto senza perdere di vista gli obiettivi di sviluppo sostenibile legati agli impegni Ue sull’ambiente e il clima, sulle sfide legate all’occupazione, agli investimenti, all’innovazione, all’economia digitale e all’immigrazione.