
È Nataša Pirc Musar a guidare la Slovenia. È la prima donna presidente della regione dell’ex Jugoslavia a festeggiare la vittoria alle presidenziali. La candidata indipendente, ha ottenuto il 53,86 per cento dei voti rispetto al 46,14 per cento dello sfidante conservatore Anze Logar, con un’affluenza che ha sfiorato il 53 per cento, oltre dieci punti in più rispetto alle elezioni presidenziali del 2017. Pirc Musar ha raccolto il voto di tutto l’elettorato liberal-progressista, confermando una tradizione ormai trentennale di presidenti di centro-sinistra. Avvocato lubianese di 54 anni, Pirc Musar ha un passato decennale come giornalista per la televisione pubblica di Stato, durante il quale ha condotto il telegiornale di punta del primo canale, e per la rete privata Pop TV, con esperienze lavorative e formative anche alla CNN, alla BBC e a Sky News. Dopo un dottorato in legge all’università di Vienna, Pirc Musar ha deciso di dedicarsi interamente all’attività forense, dove si è contraddistinta per le sue battaglie dedicate alle libertà civili, al diritto all’informazione – con un passaggio anche come direttrice generale della televisione di Stato – e alla difesa dei diritti umani. In passato ha anche difeso la ex first lady americana di origini slovene, Melania Trump, ed è una legale affermata nel foro di Lubiana.
Durante la campagna elettorale è finita sotto accusa di una parte della stampa per il suo presunto ruolo nel piccolo impero imprenditoriale costruito dal marito colpevole, secondo alcune ricostruzioni, di utilizzare paradisi fiscali per evadere le tasse.
La neo presidente subentrerà a Borut Pahor, giunto al secondo e ultimo mandato, dal quale prenderà formalmente il timone il prossimo 23 dicembre.