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Pac, on. Dorfmann: “Sburocratizzare e rendere più equo il sistema vigente”

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Sburocratizzare e rendere più equo il sistema vigente, al fine di permettere al settore agricolo europeo di affrontare in modo adeguato le grandi sfide che lo attendono negli anni a venire. A fare il punto sulla situazione della Pac, la politica agricola comune, è stato l’europarlamentare del gruppo Ppe Herbert Dorfmann, relatore in commissione agricoltura, presentando il suo rapporto in merito alla relazione del Parlamento sulla comunicazione della Commissione europea sul “futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura” e quindi sulla riforma Pac.

Un incontro che si inquadra in una serie di iniziative denominate Stakeholder Dialogues e che si è svolto venerdì scorso a Roma, nella Sala dei Mosaici dell’Ufficio del Parlamento europeo in Italia, alla presenza di numerosi giornalisti e portatori di interesse presenti: “La nuova Pac deve darsi obiettivi ambiziosi – ha sottolineato l’europarlamentare sudtirolese – deve garantire che il cibo prodotto sia sufficiente e sicuro, tutelarne la competitività sui mercati internazionali, adeguare la produzione agricola alle innovazioni tecnologiche e digitali, proteggere gli agricoltori dalla volatilità dei prezzi e dalle crisi di mercato, mantenere la dimensione familiare dell’agricoltura europea. E ancora: sostenere le nuove generazioni di agricoltori, avere un occhio di riguardo per le aree svantaggiate di montagna o le regioni ultra-periferiche e tutelare l’ambiente e il benessere animale”.

Tra le principali proposte del rapporto Dorfmann ci sono la fine dei pagamenti storici e la sostituzione del greening con una nuova architettura degli impegni ambientali, oltre che una rinnovata attenzione ai giovani e alla montagna. Temi che, secondo Dorfmann,  non possono prescindere da una sinergia fra gli stati membri che hanno l’obbligo di sviluppare un piano strategico, “affinché risorse europee e nazionali vengano impiegate per aiutare i giovani agricoltori e, più in generale, per dare una mano a chi produce nelle aree più svantaggiate e scongiurare così l’abbandono del territorio”.

Un altro punto chiave del dossier è l’attenzione alle aziende familiari. A questo proposito, Dorfmann propone che il sistema di pagamenti preveda quote maggiori per le piccole aziende, introducendo una vera degressività dei pagamenti diretti.

Dorfmann mette poi l’accento sulla necessità di garantire una redistribuzione equa degli aiuti tra gli stati membri, che però deve tener conto delle differenze socio-economiche, dei diversi costi di produzione e dei fondi disponibili nel secondo pilastro, e invita la Commissione europea a mantenere le organizzazioni comuni dei mercati agricoli per frutta e verdura e vino, e i progetti frutta, verdura e latte nelle scuole, per continuare a garantire uno sbocco stabile alla produzione agricola europea e al contempo consentire ai consumatori l’approvvigionamento a prezzi ragionevoli.

Per ultimo una considerazione sulla questione delle risorse finanziarie a disposizione della Pac che sarà oggetto di intense trattative nei mesi a venire. Dorfmann riconosce che “la Brexit complica le negoziazioni per il nuovo quadro finanziario pluriennale; queste, però, dovranno necessariamente tenere conto del fatto che molte delle sfide a cui l’Europa si trova a far fronte passano dalla Pac” e per questo chiede alla Commissione Ue che il nuovo quadro finanziario pluriennale dedichi al settore agricolo una parte del bilancio perlomeno uguale a quella attuale.

(GT)

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