
Parte oggi, lunedì 29 luglio 2024, il portale Più Impresa 2024, la misura gestita da Ismea, dedicata ai giovani e alle donne che intendono subentrare nella conduzione di un’azienda agricola o che sono già attivi in agricoltura da almeno due anni e intendono ampliare la propria impresa, migliorandone la competitività con un piano di investimenti fino ad 1,5 milioni di euro. La finestra del periodo di pre-convalida relativo alle domande di ammissione alle agevolazioni si chiuderà il 30 settembre 2024.
“Con la misura Più Impresa di Ismea e con una dotazione finanziaria di 60 milioni di euro – ha commentato il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida – diamo la possibilità ai giovani e alle imprenditrici, che hanno idee e voglia di investire, di sviluppare progetti per l’agricoltura, dotandoli di risorse finanziarie ed economiche importanti. Si tratta di un intervento molto atteso e che abbiamo voluto fortemente riattivare proprio perché crediamo nell’importanza dell’ingresso dei giovani nel settore agricolo e nella necessità di supportare le loro aziende nelle varie fasi di sviluppo e investimento. I giovani che vogliono lavorare nel settore dell’agricoltura sono un patrimonio fondamentale su cui lo Stato deve intervenire con adeguate risorse e formazione”.
Più Impresa si rivolge alle micro, piccole e medie imprese agricole organizzate sotto forma di ditta individuale o di società, composte da giovani di età compresa tra i 18 e i 41 anni non compiuti, ovvero da donne, che:
- attive da non più di sei mesi con sede operativa sul territorio nazionale, intendano subentrare in una impresa agricola, attiva da almeno due anni, economicamente e finanziariamente sana;
- attive da almeno due anni, con sede operativa sul territorio nazionale, economicamente e finanziariamente sane intendano intraprendere un progetto di ampliamento aziendale.
La misura che vuole favorire il ricambio generazionale in agricoltura prevede:
- investimenti fino a euro 1.500.000 (Iva esclusa);
- mutuo agevolato, a tasso zero, per un importo non superiore al 60 per cento delle spese ammissibili, di durata fino a 15 anni;
- contributo a fondo perduto, per un importo non superiore al 35 per cento delle spese ammissibili.
Sono oggetto di finanziamento:
- i costi connessi alle spese per lo studio di fattibilità, nella misura massima del 2% del valore complessivo dell’investimento da realizzare; la somma delle spese relative allo studio di fattibilità e ai servizi di progettazione sono ammissibili complessivamente entro il limite del 12 % dell’investimento da realizzare;
- i costi relativi alle opere agronomiche e al miglioramento fondiario, per i soli progetti nel settore della produzione agricola primaria;
- i costi connessi alle spese relative alle opere edilizie, al miglioramento di beni immobili e oneri per il rilascio della concessione;
- l’acquisto di macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica;
- i costi di acquisto e di sviluppo di diritto d’uso di programmi informatici, cloud e soluzioni simili e acquisizione di brevetti, licenze, diritti d’autore e marchi commerciali, acquisto di piante pluriennali;
- i costi per l’acquisto terreni, nella misura massima del 10% del valore complessivo del progetto.
Unicamente per il settore della produzione primaria, sono inclusi i costi per investimenti non produttivi connessi agli obiettivi di carattere ambientale e climatico; i costi per investimenti in materia di irrigazione; i costi per investimenti legati alla produzione, a livello dell’azienda agricola, di energia da fonti rinnovabili.
Inoltre, per le attività di agriturismo e le altre attività di diversificazione del reddito agricolo le agevolazioni sono concesse in regime de minimis nel limite massimo di 300mila euro.