Dalla grande metropoli al piccolo paesino, con un biglietto aereo solo andata. Una scelta di vita senza alcun ripensamento quella di Margarita e Giulio Steiger, che da Parigi volano fino a Casacalenda, centro rurale in provincia di Campobasso. Lei insegnante di inglese di origine venezuelana, lui modellista nel mondo delle calzature di origine molisana. Entrambi con il sogno di condurre una vita semplice e felice, circondati dalla natura e dai loro figli. Scelgono così un luogo tranquillo, Contrada Olivo, una zona collinare in parte coltivata a grano e in parte selvaggia in cui il versante più aspro della collina è coperto da un fitto bosco di lentisco. È qui che nel 2015 prende il via l’impianto delle vigne e si avvia la costruzione della cantina nel pieno rispetto dell’ambiente circostante. È l’inizio dell’azienda agricola Steiger-Kalena, nome frutto dell’unione del loro cognome e di Kalena, antico nome di Casacalenda.
Oggi la proprietà si estende per una trentina di ettari, di cui dodici coltivati a vite. Il resto è un mosaico di ulivi, pascoli e boschi. In cima alla collina si erge una torre medievale, chiamata “torre di Olivoli” o “torre dei briganti”, sotto la quale dimorano, in una vecchia stalla, le pecore e gli asini. Sul versante occidentale si trovano terreni di tre tipologie: piuttosto argillosi alla base, ricchi di scheletro e calcarei verso la sommità ed infine sabbiosi in alcuni appezzamenti limitrofi al bosco. Il vigneto è diviso in 24 piccoli appezzamenti che vengono poi vinificati separatamente. Le varietà coltivate sono Montepulciano, Aglianico e Tintilia. Il sesto d’impianto è quello tradizionale della pergola, perfetto per proteggere i grappoli ed il suolo dai forti raggi solari estivi. Per i trattamenti contro peronospora e oidio vengono utilizzati solo prodotti a base di rame e zolfo, di tanto in tanto pratichiamo il sovescio e non apportiamo nessuna concimazione ai terreni fatta eccezione del compost che produciamo in azienda grazie agli scarti di vinificazione (vinacce, raspi), alla cippatura delle sarmenti di vite ed ulivi ed al letame degli animali.
Costruita nel cuore dei vigneti, la cantina è integralmente interrata per garantire l’ingresso dell’uva immediatamente dopo la raccolta, preservando al meglio la freschezza del frutto. Le fermentazioni avvengono in maniera spontanea in tini in legno o vasche di cemento e senza controlli di temperatura. Le vinacce vengono separate dal vino e pressate con un torchio tradizionale “champenois”. A seconda dei vini, vengono utilizzate per gli affinamenti, vasche di cemento oppure tini da 50 ettolitri e botti in legno di rovere da 25 e 50 ettolitri.
Due i rossi prodotti, accomunati dalla tecnica di vendemmia, rigorosamente effettuata a mano con la raccolta in cassetta dell’uva. I grappoli vengono immediatamente indirizzati in cantina dove vengono diraspati totalmente e quindi pigiati.
Il primo è Passatella, dal nome del tipico gioco di carte che ancora si pratica a Casacalenda e che spesso è accompagnato proprio da questo vino. È il vino più giovane e contiene principalmente Tintilia, oltre che Montepulciano ed Aglianico.
Il secondo è Torre-Kalena, nome che rende omaggio all’antica torre che svetta sopra le vigne sulla sommità della collina. È il risultato dell’assemblaggio di Montepulciano, Aglianico e Tintilia; in questo caso il vitigno predominante è il Montepulciano.