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Asti docg anche secco, via libera ministero

27 agosto 2011 - Canelli vendemmia del Moscato d'Asti - fotografia di Vittorio Ubertone

Il Comitato vinicolo del ministero delle Politiche agricole ha confermato l’okay a procedere per la modifica del disciplinare con l’inserimento di nuove tipologie di Asti docg con minore contenuto zuccherino, nella versione secco, demi-sec ed extra secco. Lo rende noto il Consorzio per la tutela dell’Asti che dovrebbe immettere il nuovo prodotto sul mercato per l’estate 2017.

“Il parere positivo del Comitato nazionale vini ci permette di continuare sul percorso intrapreso e di poterlo immettere sul mercato orientativamente per l’estate 2017 – spiega Giorgio Bosticco, direttore del Consorzio Asti docg. “Pur rimanendo prioritaria l’attenzione, l’informazione e la promozione nei confronti dell’Asti dolce e del Moscato d’Asti docg, la variante Asti secco è indubbiamente un’opportunità ad integrazione e completamento della denominazione che vedrà una fase iniziale orientata più al corretto posizionamento che non alla ricerca dei volumi. Dopo un prolungato periodo di studi e ricerche abbiamo messo a punto un protocollo per la spumantizzazione che ci consente di avere un prodotto Docg unico in grado di esprimere profumi floreali e aromatici tipici del vitigno moscato dal quale proviene. Il ridotto contenuto di zuccheri rispetto alla versione dolce ci permetterà di estendere la nostra offerta anche ad altri momenti di consumo come l’aperitivo o a tutto pasto nonché rivolgerci a un target più giovane”.

Il Consorzio per la tutela dell’Asti, nato nel 1932, opera per la tutela, la valorizzazione e la promozione, in Italia e nel mondo, dell’Asti e del Moscato d’Asti, due eccellenze che rappresentano la punta di diamante nell’ambito dei vini e spumanti “dolci” di qualità e incarnano un bagaglio di cultura, ricordi, tradizioni, saperi, storie di intere famiglie che, ai loro vigneti, hanno dedicato una vita intera di sacrifici e di dedizione.

Il Consorzio riunisce 174 realtà, tra aziende vitivinicole, Case spumantiere, cantine cooperative e aziende vinificatrici e 1.800 produttori viticoli.

Si registra, però, una dichiarazione polemica dell’ex ministro dell’Agricoltura, Luca Zaia, oggi governatore del Veneto, che teme “la vicinanza fonetica al Prosecco”, valutandola come “una inutile provocazione”.

 

G.C.

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