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Viaggio a Bergamo, dove si svolgerà il G7 dell’agricoltura

BergamoIl Taleggio e il Bitto, due dei nove formaggi con marchio Dop grazie ai circa 3,5 milioni di quintali di latte prodotto in provincia. Poi i Casoncelli, pasta fresca con ripieno di carne, nati per utilizzare gli avanzi delle tante carni suine e bovine della zona. E ancora la polenta, il salame della bergamasca, la salsiccia, il cotechino, l’olio d’oliva dei laghi lombardi.

Sono soltanto alcune delle eccellenze agroalimentari del territorio di Bergamo, provincia che oltre ad aver dato i natali al ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina (è di Calcinate), ospiterà il 14 e 15 ottobre 2017 il G7 dell’agricoltura, cioè il summit dei ministri dell’agricoltura di sette tra le principali economie al mondo.

Come noto, dal primo gennaio 2017 l’Italia ha assunto la presidenza del G7 e si prepara ora ad accogliere le riunioni ministeriali dei Paesi che ne fanno parte. Il gruppo dei sette comprende, oltre all’Italia, la Francia, la Germania, il Giappone, il Regno Unito, il Canada e gli Stati Uniti.

Il vertice vero e proprio si svolgerà il 26 e 27 maggio a Taormina e porterà nel nostro Paese i capi di Stato del G7, ma sono previsti anche altri dieci incontri tematici dedicati ai singoli ministeri secondo il seguente calendario: il 30 e 31 marzo 2017 la cultura a Firenze; il 9 e 10 aprile l’energia a Roma e gli affari esteri a Lucca; dall’11 al 13 maggio le finanze a Bari; il 10 e l’11 giugno l’ambiente a Bologna. Poi una settimana particolarmente intensa a Torino, tra il 26 settembre e il 1 ottobre, con l’industria, la scienza e il lavoro. Dopo l’agricoltura a Bergamo, appunto, nei giorni 14 e 15 ottobre, chiuderà Milano con la salute il 5 e 6 novembre.

La provincia di Bergamo, di grande fascino, offre un territorio variegato, fatto di pianura, collina e montagna, tradizionalmente votato all’agricoltura e alla zootecnia.

La pianura è caratterizzata soprattutto per la cerealicoltura e l’allevamento di suini, bovini da carne e da latte. Le produzioni sono di assoluta eccellenza.

La collina offre orticoltura (produzione di IV gamma), antichi uliveti e filari di vite, da cui nascono vini di qualità come il Valcalepio, dell’omonima zona compresa tra i fiumi Adda ed Oglio, il Terre del Colleoni (vitigni: Pinot bianco, Chardonnay, Manzoni bianco, Pinot grigio, Moscato giallo, Schiava, Merlot, Cabernet Sauvignon, Franconia, Incrocio Terzi N.1, Marzemino) e il Moscato di Scanzo (la cui produzione è consentita sono nella zona collinare di Scanzorosciate ed unicamente con uve dell’omonimo vitigno Moscato di Scanzo), rispettivamente due Doc e una Dogc.

Le montagne sono caratterizzate da un’agricoltura tradizionale, in particolare zootecnia da latte. Qui nascono i migliori formaggi.

Tra le produzioni di nicchia, lo zafferano, le piante officinali e l’apicoltura.

Insomma Bergamo costituisce un territorio straordinario anche in termini di produzione agricola (oltre che per le bellezze naturali e storiche), non a caso è la prima provincia a livello nazionale in termini di prodotti contraddistinti dal marchio Dop (ben undici, di cui nove sono formaggi). Una realtà che premia una classe di imprenditori agricoli di assoluta eccellenza.

Da evidenziare anche le attività di valorizzazione, a cominciare dai tanti mercati a filiera corta, circa una trentina nella provincia e da qualche settimana messi in rete grazie all’ottima azione del coordinamento dei mercati a filiera corta della bergamasca, frutto del lavoro congiunto effettuato da Comune di Bergamo, Cores dell’Università di Bergamo e le organizzazioni dei mercati della provincia di Bergamo. In zona sono censite 370 aziende agricole a filiera corta: poco meno della metà partecipano ai mercati nati sul territorio, una dozzina con cadenza settimanale, altrettanto mensile, gli altri a settimane alterne. La maggioranza dei mercati ha un bacino di 15-20 produttori che si alternano, con un numero di postazioni disponibili che si attesta tra 10 e 20.

“I mercati a filiera corta della provincia di Bergamo – spiega Simon Maurano dell’Osservatorio Cores dell’Università di Bergamo – hanno costituito un coordinamento da gennaio 2017 per promuovere le proprie attività e provare a far fronte a problemi comuni quali la scarsa conoscenza della loro presenza sul territorio. La promozione dei mercati è fondamentale per far conoscere le aziende del territorio bergamasco che, con il loro lavoro, tutelano l’ambiente e la salute dei cittadini. L’attenzione di queste piccole e medie realtà agricole e contadine è infatti concentrata sull’agricoltura di qualità, su forme di agricoltura contadina e sull’artigianato locale. I produttori coinvolti nei mercati basano la loro attività sulla promozione della biodiversità e sui metodi produttivi meno inquinanti e degradanti per i suoli agricoli, per l’ambiente circostante, per la salute dei consumatori. Come previsto dai regolamenti interni dei mercati, sui banchi arrivano prodotti freschi, stagionali, in buona parte biologici. La presenza diretta del produttore permette ai clienti di conoscere chi produce e con quali metodi, favorendo relazioni di fiducia tra consumatori e produttori e quindi un consumo più responsabile e sostenibile”.

“Si tratta di un importante passo avanti: – sottolinea il sindaco di Bergamo Giorgio Gori – non è solo un coordinamento tra mercati a filiera corta, ma anche tra produttori, mercati e consumatori, nel tentativo di realizzare un vero sistema del cibo sul territorio non solo cittadino, ma anche provinciale. Prima di avviare questa esperienza è spesso mancato il dialogo tra queste realtà e le istituzioni: un’accelerazione a questo processo la si deve al lavoro del tavolo dell’agricoltura promosso dall’amministrazione comunale di Bergamo, al lavoro per tirare le fila sui temi dell’agricoltura urbana e periurbana, in vista anche di obiettivi importanti come il G7 dell’agricoltura, e come East Lombardy 2017, la Regione Gastronomica Europea, di cui Bergamo è uno dei territori protagonisti”.

Il Tavolo dell’agricoltura è un’eredità di Expo Milano 2015 e lavora, a cadenza mensile a Palazzo Frizzoni (con il coordinamento del sindaco Giorgio Gori), per promuovere le esperienze agricole e produttive del territorio bergamasco.

Altra realtà in crescita nel bergamasco sono gli agriturismi, che hanno superato quota cento. Nel quadro anche l’importante esperienza delle fattorie didattiche, che avvicinano i bambini al mondo agricolo attraverso visite guidate e laboratori.

Per tutte le informazioni turistiche su Bergamo e su come visitarla, c’è il portale ufficiale: www.visitbergamo.net promosso dall’Agenzia per lo sviluppo e la Promozione Turistica della Provincia di Bergamo.

 

(G.C.)

 

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