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Consiglio dei ministri del 28 aprile: recepimento di ventisei direttive europee

ConsiglioTanta Europa recepita dall’Italia nell’ultima riunione del Consiglio dei ministri, che ha approvato, in esame definitivo, un disegno di legge che delega il governo al recepimento di ben 26 direttive europee, nonché all’adeguamento della normativa nazionale rispetto alle disposizioni di sei regolamenti europei, indicando in taluni casi specifici principi e criteri direttivi. Sul testo, dopo l’esame preliminare, ha espresso il proprio parere favorevole la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano convocata in sessione europea.

Il disegno di legge mira ad integrare l’ordinamento nazionale o a disciplinare ex novo aspetti della vita economica, sociale e sanitaria dei cittadini italiani in ambiti estremamente differenziati, tenendo conto delle decisioni assunte in sede comunitaria. Tante le materie: si va dalla disciplina dei pacchetti turistici e dei servizi collegati fino ai marchi d’impresa, dalla distribuzione assicurativa all’adeguamento della normativa in materia di abuso e di comunicazione illecita di informazioni privilegiate e manipolazioni del mercato (abusi di mercato). Ed ancora: gli indici usati come riferimento negli strumenti e nei contratti finanziari o per misurare la performance di fondi di investimento; il rafforzamento di alcuni aspetti della presunzione d’innocenza e del diritto di presenziare al processo nei procedimenti penali, ma anche le garanzie per i minori indagati o imputati; la protezione dei dati personali nelle attività di indagine; lo scambio automatico obbligatorio d’informazioni nel settore fiscale; l’interoperabilità del sistema ferroviario dell’Unione europea e la sicurezza delle ferrovie e delle navi passeggeri; la riduzione delle emissioni nazionali di determinati inquinanti atmosferici; il divieto di commercializzazione delle borse di plastica in materiale leggero.

Il testo, inoltre, conferisce al governo una delega legislativa biennale per l’introduzione di sanzioni penali ed amministrative per la violazione di precetti europei contenuti in regolamenti europei o in direttive recepite in via regolamentare o amministrativa, inidonee quindi a istituire sanzioni penali. Insomma, più Europa anche in Italia.

In apertura del Consiglio dei ministri, la sottosegretaria alla presidenza Maria Elena Boschi ha comunicato i dati aggiornati sullo stato di attuazione del programma. Dal Consiglio dei ministri del 7 aprile sono stati adottati 12 provvedimenti attuativi, di cui 10 riferiti ai precedenti esecutivi. Sul sito dell’Ufficio per il programma di governo sono pubblicati gli elenchi dei provvedimenti attuativi adottati, il Report di monitoraggio aggiornato al 24 aprile ed una sintesi delle principali misure varate dal governo dall’inizio del suo mandato.

Nella stessa riunione di venerdì scorso è stato approvato un decreto legge che, al fine di rafforzare i dispositivi di sicurezza connessi allo svolgimento del vertice tra i sette maggiori Paesi industrializzati (G7) che si terrà a Taormina il 26 e il 27 maggio prossimi, stabilisce l’incremento, per il mese di maggio 2017, del contingente di personale delle Forze armate, già destinato alle esigenze di prevenzione e contrasto della criminalità e del terrorismo, di 2.900 unità. In tale periodo, il contingente passerà quindi dalle originarie 7.050 a 9.950 unità.

Lo stesso Consiglio dei ministri ha approvato, in via definitiva, il decreto del presidente del Consiglio dei ministri sulla disciplina di funzionamento del collegio arbitrale che dovrà decidere in merito all’erogazione delle prestazioni in favore degli investitori che, alla data del 23 novembre 2015, detenevano strumenti finanziari subordinati nelle banche in liquidazione (Banca delle Marche; Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio; Cassa di Risparmio di Ferrara; Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti). Tali prestazioni saranno a carico del fondo di solidarietà istituito dalla stessa legge di stabilità 2016 e alimentato dal fondo interbancario a tutela dei depositi bancari.

Si tratta, in pratica, della modalità alternativa a quella dell’indennizzo forfettario che già consente l’accesso al fondo di solidarietà con erogazione diretta di indennizzo agli investitori: coloro che non abbiano aderito a tale rimedio “semplificato”, potranno rivolgersi al collegio arbitrale per ottenere il riconoscimento del ristoro del pregiudizio subito dall’investitore subordinatamente all’accertamento della responsabilità per violazione degli obblighi di informazione, diligenza, correttezza e trasparenza previsti dal Testo Unico della Finanza nella prestazione dei servizi e delle attività di investimento relativi alla sottoscrizione ed al collocamento degli strumenti finanziari subordinati.

(Gi.Ca.)

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