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Regione Lazio: preannunciato nuovo distretto tecnologico per la cultura

RegioneLazioUn nuovo distretto tecnologico per i beni e le attività culturali nel Lazio. Frutto di una sinergia tra Miur e Regione Lazio, il progetto prevede un investimento di 41,7 milioni di euro (di cui 20,7 a carico della Regione Lazio e 21 a carico del Miur), per la realizzazione di cinque interventi finalizzati alla valorizzazione del patrimonio culturale del Lazio, oltre a consolidare l’innovazione delle imprese e degli organismi di ricerca dedicati ai beni culturali della regione.

“L’avvio di questo distretto vuole dimostrare che si può fare, è possibile cambiare e cambiamento non significa rinuncia – ha sottolineato il governatore Zingaretti nel corso della presentazione. “Se oggi noi possiamo lanciare insieme questa iniziativa è perché si è vinta la sfida del rilancio. Grazie a questo impegno collettivo possiamo proporre una Regione che ambiziosamente vuole contribuire alla rinascita e alla ricostruzione del Paese. Il distretto così come presentato è parte di una scelta che abbiamo fatto, per dare centralità al settore della ricerca e della scienza”.

Nei prossimi giorni è prevista la pubblicazione dell’avviso pubblico inerente il primo dei cinque interventi, che prevede la costituzione sperimentale di un Centro di eccellenza e polo dell’innovazione nel campo della formazione e della ricerca nel settore delle tecnologie dei beni culturali per un investimento di sei milioni di euro. Sarà composto dall’Anagrafe delle competenze (Adc) e da una Scuola di alta formazione che dovranno permettere di individuare e sviluppare da un lato, corsi e/o master ad hoc per la definizione di nuove professioni nel settore delle tecnologie dei beni culturali e dall’altro di sviluppare dei progetti di ricerca attraverso una serie di laboratori dedicati.

“Abbiamo un immenso patrimonio di eccellenza e qualità che purtroppo ha pagato spesso una disarticolazione, una frammentazione e la fragilità di un sistema a reti che lo rende poco competitivo e non gli fa cogliere tante opportunità – ha detto ancora Zingaretti. “Se la scelta di questo modello di sviluppo è puntare alla qualità della vita e dello sviluppo, la grande scommessa è quella di contribuire con investimenti a costruire e rafforzare un sistema. E’ evidente che questa strada indica la necessità non di mortificare l’economia o costruire processi che limitino la forza, ma sicuramente avvertiamo l’esigenza di costruire un nuovo sistema più omogeneo che noi chiamiamo l’economia della

bellezza. E’ la grande sfida che ci sta portando a incontrare scienza, università, beni archeologici, lo sviluppo del turismo, non con appelli ma mettendo in rete questi punti e rafforzare il sistema. Da qui l’idea del distretto: è per questo importante il dialogo con i ministeri – ha concluso.

(Gi.Ca.)

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