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Famiglie: ecco alcune soluzioni di risparmio per i figli

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Le buone abitudini non muoiono mai, come quella delle famiglie italiane a mettere qualche soldo da parte per i figli, nonostante le difficoltà finanziarie.

Un pratica quella del risparmio, prettamente nostrana che però ha bisogno di strumenti adatti per veder fruttare qualche punto percentuale. Come, ci suggerisce Sandra Riccio in un bell’approfondimento sul La Stampa, i mezzi da utilizzare sul mercato sono molti e si rinnovano anno dopo anno: “Si va dai classici libretti, ai nuovi conti ‘remunerati’ dedicati ai bambini, fino ai Pac, i piani di accumulo che pero però prevedono commissioni che rischiano di erodere buona parte degli interessi maturati. Ci sono poi conti correnti legati alle polizze, ben più fruttuosi ma anche questi associati a commissioni e costi. Occorre fare bene i proprio calcoli”.

Tra i vari strumenti da utilizzare quelli che risultano essere di più semplice fruibilità sono i libretti e i “conti remunerazione”, anche se hanno rendimenti ridotti che si aggirano intorno all’1%annuo, sulla scia dei tassi bassi della Banca centrale europea, vicini allo zero.

Non è un caso che al primo posto delle preferenze delle famiglie del Belpaese rimangano i grandi classici di Porte Italiane, come il Libretto Postale dedicato ai minori a cui si posso collegare i Buoni fruttiferi postali, che oggi pagano tra lo 0,50% e il 2% annuo lordo: “Il guadano – sottolinea Riccio – è però progressivo e varia in base all’età. Si parte da un tasso dello 0,50% nei primi tre anni che poi sale al 2% (dai 17 anni in poi). Il vantaggio sta nei costi che sono nulli e nella fiscalità agevolata. Le tasse sui rendimenti sono, infatti fissate al 12,5% contro il 26% dei prodotti finanziari”.

Sempre la Riccio evidenzia come anche le banche, per venire incontro ai bassi guadagni generati da questi dispositivi, hanno iniziato a puntare su servizi ah hoc per i minori e su opportunità di formazione, come i salvadanai e le carte per minipreliavi al bancomat: “Per i più piccoli questi strumenti sono un modo per iniziare ad orientarsi nel mondo dei soldi e per imparare il valore del denaro. Il segreto – continua la giornalista – è pianificare fin dall’infanzia un percorso di risparmio solido e programmato, sulla base delle risorse a disposizione e in relazione al traguardo che si vuole raggiungere nel medio e lungo termine”.

La Riccio fa l’esempio di alcune soluzioni trovate dai principali istituti di credito. Partiamo da Intesa San Paolo che da poco ha lanciato “XME Conto Up!” che aiuta i giovani ad acquisire il valore del risparmio e li accompagna fino ai 18 anni grazie ai prodotti e ai servizi più adatti ad ogni fase della vita: “Ad esempio – continua la Riccio – ‘XME Salvadanaio’ è il servizio abbinato al conto che permette di mettere da parte somme per obiettivi futuri. I ragazzi imparano così a gestire la paghetta e le piccole entrate in autonomia, ma sempre sotto il controllo del genitore, che attraverso il Parental control può decidere i limiti massimi”.

Unicredit per i ragazzi dai 13 ai 17 anni che vogliono gestire in autonomia i propri risparmi ha lanciato “Genius Teen” che prevede anche limiti di prelievo per tranquillizzare i genitori. Bnl dal canto suo per i giovani ha pensato ad una soluzione collegata alla polizza chiamata “Programma risparmio Bnl Kids”.

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