
S’è svolta a Roma, promossa dall’Associazione Nazionale Giovani Innovatori nella prestigiosa cornice della Suprema Corte di Cassazione, una conferenza su innovazione e sicurezza. L’evento ha visto la partecipazione degli esponenti delle più importanti istituzioni italiane e voci dalle maggiori imprese tecnologiche internazionali.
“Lo sviluppo deve essere affrontato in tre dimensioni diverse – ha detto monsignor Vincenzo Paglia, presidente dell’Accademia pontificia per la vita. “La prima è quella etica: perché non tutto ciò che si può fare si deve fare, è l’uomo che deve giudicare. La seconda è quella educativa: non può esserci sviluppo tecnologico senza tener conto dei giovani. La terza è quella legislativa: serve un accordo di diritto internazionale per regolamentare l’utilizzo delle nuove tecnologie”.
Il prefetto Franco Gabrielli, capo della Polizia, s’è soffermato sul problema della cyber-sicurezza, che il nostro Paese deve approcciare “in maniera olistica”. Ha detto il prefetto:”Purtroppo fino ad oggi si è ecceduto nella settorializzazione. Allo stesso tempo è necessario, sul piano istituzionale, fare attenzione alle esterofilie, evitando proposte di adozione di modelli stranieri, formulate senza porsi il quesito se le nostre strutture siano adeguate all’accoglimento di tali modelli”.
Per il prefetto Gennaro Vecchione, direttore generale del DIS Dipartimento Informazioni e Sicurezza Nazionale, “l’innovazione è una necessità ineludibile, ma al tempo stesso occorrono garanzie per il cittadino, le imprese, il paese, per evitare che le innovazioni si traducano in un danno per i diritti fondamentali dei cittadini. È un aspetto che il governo italiano sta curando sia in termini legislativi che organizzativi”.
Per l’onorevole Angelo Tofalo, sottosegretario alla Difesa, “stiamo vivendo un momento di cambiamento nel modello della nostra società, che potremmo chiamare società digitale. Questo cambio di paradigma è avvenuto così velocemente che istituzioni politiche, scolastiche fino alle singole famiglie hanno faticato ad adeguarvisi, tant’è vero che solo un’esigua percentuale della popolazione italiana dimostra di saper padroneggiare a pieno gli strumenti informatici”.
Il professor Giuseppe Busia, segretario generale Garante Privacy, ha ricordato che i dati personali “sono alla base dell’innovazione nel pubblico e nel privato e anche in materia di sicurezza, perciò non basta riconoscerne il solo valore economico: in realtà sono un elemento essenziale della nostra libertà. Attraverso la conoscenza dei dati si ha la possibilità di sapere non solo chi siamo stati e quello che siamo, ma anche quello che faremo e saremo”.
Sono intervenuti per le imprese: Giorgia Abeltino, director Governments Affair and Public Policy South Europe di Google, Cristiano Cannarsa AD di Consip, Eugenio Santagata, AD Cy4gate Elettronica, Andrea Sassetti, direttore Servizi Certificati Aruba, Simone Russo, AD Droneguardy, Maria Francesca Silva, responsabile Sviluppo Great Campus, Alessandro del Frate, business development manager Sailpost/TD Group e Niccolò Quattrini COO Affidaty spa.
Nel corso della manifestazione è stato anche annunciato l’accordo raggiunto, siglato con la firma dei due presidenti, Antonino Galletti e Gabriele Ferrieri, per il protocollo d’intesa che vedrà l’Ordine degli Avvocati di Roma e l’Associazione Nazionale Giovani Innovatori insieme per l’innovazione.
UNSIC – Unione Nazionale Sindacale Imprenditori e Coltivatori
