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Recovery Fund, prestiti o sovvenzioni? Bruxelles: ok a piano entro 6 maggio

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Si al Rocovery Fund, ma mancano ancore cifre e tempi di applicazione. E soprattutto: saranno trasferimenti a fondo perduto o solo dei prestiti da restituire?

È un po’ sciapo il sapore delle decisioni prese ieri dal Consiglio europeo, riunito a Bruxelles per approvare le misure fissate dall’Eurogruppo che prevedono l’uso del Mes senza condizionalità, il finanziamento della cassa integrazione nei Paesi membri (Sure), e il rafforzamento della Bei per aiutare le imprese. 

A dare quella nota un po’ stonata è quel via libera ancora senza “maglia”, del fondo per la ripresa, Recovery Fund, che aveva chiesto l’Italia, incentrato sul bilancio comunitario 2021-2027, che consenta il ricorso, consistente, all’emissione di titoli comuni europei. Il tutto però senza configurarsi come eurobond e con i dettagli ancora da definire a cui lavorerà la Commissione nelle prossime settimane.

Intanto il premier italiano Giuseppe Conte, si mostra soddisfatto al termine della riunione europea in un video messaggio su Facebook, che diversamente dal solito risulta breve e conciso: “Tutti e 27 i Paesi Ue hanno accettato, anzi abbiamo accettato, di introdurre uno strumento innovativo, il Recovery Fund, un fondo comune finanziato con titoli europei che andrà a finanziare tutti i Paesi più colpiti, come l’Italia, ma non solo l’Italia. E’ passato anche il principio che è uno strumento urgente e necessario. L’Italia è in prima fila a chiederlo”.

Facendo il punto sulla situazione economica continentale, la presidente della Bce Christine Lagarde evidenzia un quadro drammatico: il Pil dell’Eurozona rischia una contrazione del 15% vista la debole risposta dei leader europei. La Lagarde sottolinea l’urgenza di misure per la ripresa rapide, risolute e flessibili, perché non tutti i Paesi, colti dalla crisi, potrebbero essere in grado di agire nel modo necessario.

Dal canto suo la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, si è detta consapevole della necessità di risposte innovative che aggiungano risorse in un momento di estrema necessità per le casse di tutti, soprattutto di quelli più colpiti dallo shock sanitario ed economico.

Nella bozza che Ursula von der Leyen porta al tavolo del Consiglio europeo si prevede un piano con una potenza di fuoco per 2000 miliardi di euro, cioè il doppio dell’attuale bilancio a 28. E propone quindi di aggiungere al prossimo bilancio Ue 2021-2027 un fondo temporaneo e mirato per la ripresa (Recovery fund) dotato di 320 miliardi di euro, raccolti grazie all’emissione di obbligazioni comuni. La metà sarebbero distribuiti sotto forma di prestiti ai Paesi, l’altra metà andrebbe a programmi ‘ad hoc’, nel quadro del bilancio pluriennale Ue, per i Paesi più colpiti dall’emergenza.

Come detto, molti aspetti del “Recovery fund” (importi, tempi e modalità dei finanziamenti) verranno definiti nel prossimo mese, con la Commissione europea chiamata a presentare una proposta in merito entro il 6 maggio. Intanto Berlino si è già detta pronta a un forte aumento del suo contributo finanziario a favore del bilancio europeo. La cancelliera Angela Merkel ha anche detto che bisogna “uniformare le politiche fiscali in Europa”. E’ un avvertimento preciso all’Olanda, paradiso fiscale nell’Ue e oppositore fino l’ultimo anche del “Recovery fund”, e contemporaneamente un segnale ai paesi del sud che l’Europa ha finalmente intrapreso la strada per rendere meno oneroso il debito dei paesi in difficoltà.

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