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“Decreto Ristori”: ecco gli indennizzi

Il Consiglio dei ministri ha approvato il cosiddetto “Decreto Ristori”, il quarto decreto anti-Covid, che va ad indennizzare le categorie più colpite dall’ultimo Dpcm con le misure contro la pandemia.

La percentuale maggiore di indennizzi, a fondo perduto, la otterranno le discoteche, le sale da ballo, i night club e simili con il 400 per cento a fondo perduto.

A seguire, con il 200 per cento: alcune associazioni, banqueting, catering per eventi, cinema, funicolari, ski-lift e seggiovie, impianti sportivi, organizzatori di convegni e fiere, organizzatori di feste e cerimonie, palestre, parchi di divertimento e tematici, piscine, sale bingo e attività connesse con lotterie e scommesse, sale da concerto, sale giochi e biliardi, servizi di biglietteria, stabilimenti termali e centri per il benessere fisico, stadi, teatri e altre strutture artistiche,

Il ristoro al 150 per cento: ristorazione con somministrazione; attività di ristorazione connesse alle aziende agricole, ristorazione ambulante; alberghi; villaggi turistici; ostelli della gioventù; rifugi di montagna; colonie marine e montane; affittacamere per brevi soggiorni, case ed appartamenti per vacanze, bed and breakfast, residence; attività di alloggio connesse alle aziende agricole; aree di campeggio e aree attrezzate per camper e roulotte; alloggi per studenti e lavoratori con servizi accessori di tipo alberghiero.

Ristori al 100 per cento: gelaterie e pasticcerie (anche ambulanti); bar e altri esercizi simili senza cucina.

Per tutte le imprese il governo garantisce altre 6 settimane di Cassa integrazione Covid-19 utilizzabili dal 16 novembre al 31 gennaio 2021 o, in alternativa, ulteriori 4 settimane di esonero contributivo. Inoltre si proroga il blocco dei licenziamenti fino al 31 gennaio.

Prevista un’indennità da 1.000 euro per i lavoratori stagionali del turismo (inclusi quelli con contratto di somministrazione o a tempo determinato) nonché gli stagionali degli altri settori, i lavoratori dello spettacolo, gli intermittenti, i venditori porta a porta e i prestatori d’opera.

Previste, inoltre, due nuove mensilità di reddito di emergenza.

Ci sono, poi, i tassisti e i titolari di noleggio con conducente tra le categorie destinatarie dei ristori, come ha fatto sapere la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli. Potranno usufruire di un indennizzo pari al 100 per cento di quanto hanno ottenuto con il “Decreto Rilancio” dell’aprile scorso. Le risorse saranno erogate direttamente sui conti correnti.

Ancora: rimborso con voucher per gli spettacoli dal vivo previsti dal 24 ottobre e fino a gennaio 2021 e saltati per le nuove restrizioni anti-Covid; fondo da 400 milioni di euro per le fiere internazionali cancellate per la pandemia; per il mese di novembre 2020, è erogata dalla società Sport e Salute S.p.A., nel limite massimo di 124 milioni di euro per l’anno 2020, un’indennità pari a 800 euro in favore dei lavoratori impiegati con rapporti di collaborazione presso il Coni, il Comitato Italiano Paralimpico, le federazioni sportive nazionali, le discipline sportive associate, gli enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni e dal Cip, le società e associazioni sportive dilettantistiche. L’articolo 3, inoltre, istituisce il “Fondo per il sostegno delle Associazioni Sportive Dilettantistiche e delle Società Sportive Dilettantistiche” nel limite massimo di 50 milioni di euro per il 2020 ed è destinato all’adozione di misure di sostegno e ripresa delle associazioni e società sportive dilettantistiche penalizzate.

Il nuovo contributo a fondo perduto andrà “a tutti gli operatori dei settori economici interessati dalle misure restrittive”, senza limiti di fatturato (quindi anche a chi supera i 5 milioni) e avrà un tetto massimo di 150mila euro. Saranno esclusi dal ristoro “i soggetti che hanno attivato la partita Iva a partire dal 25 ottobre” o quelli che hanno già cessato l’attività prima di questa data. L’Agenzia delle entrare riaprirà l’apposito canale web per consentire di presentare le nuove istanze e calcolare il contributo, sulla base degli stessi parametri utilizzati per chi lo aveva già ricevuto in precedenza (cioè una percentuale sul calo di fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 rispetto al mese di aprile 2019). Le quote saranno “differenziate per settore economico” individuato in base ai codici Ateco. Per chi ha già ricevuto il contributo in estate il ristoro sarà “corrisposto dall’Agenzia delle entrate mediante accreditamento diretto sul conto corrente bancario o postale sul quale è stato erogato il precedente contributo”.

Gli aiuti complessivi, che dovrebbero essere immediati (entro il 15 novembre) saranno costituiti da risorse già a disposizione, circa 5-6 miliardi di euro, avanzate grazie alla minore cassa integrazione e al minore reddito di emergenza rispetto a quanto previsto in precedenza. Quindi non si ricorrerà ad un nuovo scostamento di bilancio.

Secondo una stima, sarebbero oltre 325mila le imprese con fatturato fino a cinque milioni di euro e codice Ateco rientranti nella categorie che riceveranno il nuovo contributo a fondo perduto. Di questi, i nuovi beneficiari sarebbero quasi 92mila.

Tra le misure anche un finanziamento da 30 milioni di euro per consentire a medici di base e pediatri di eseguire “tamponi antigenici rapidi”, lo stop ai pignoramenti immobiliari fino alla fine dell’anno ed il rinvio al 2021 delle elezioni comunali del 22 e 23 novembre 2020.

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