
La sicurezza e la salute passano dall’evoluzione robotica. Parte da questa consapevolezza il nuovo progetto di ricerca di durata triennale “ergoCub”, promosso dall’Istituto italiano di tecnologia (IIT) e dall’Inail, che investirà circa cinque milioni di euro per la progettazione e realizzazione di nuovi umanoidi e tecnologie indossabili in grado di valutare, gestire, ridurre e prevenire il rischio fisico dei lavoratori nei contesti industriali e ospedalieri.
Nei laboratori congiunti di Genova e Monte Porzio Catone saranno ricreati due scenari, uno industriale e l’altro ospedaliero, per valutare gli impatti dei sistemi robotici insieme agli operatori finali.
Digitalizzazione, Internet of Things e elementi robotici alla base del progetto.
Come si legge sul sito dell’Inail, le basi di partenza del progetto “ergoCub”, dove “ergo” indica l’ergonomia e “Cub” richiama il nome dell’umanoide bambino iCub di IIT, piattaforma di riferimento dello studio, sono la digitalizzazione, l’Internet of Things e gli elementi robotici introdotti nei processi produttivi con l’avvento dell’industria 4.0.
In questi contesti industriali avanzati l’interazione fra uomini e robot avviene con l’obiettivo di rendere più agevole l’attività lavorativa, attraverso la realizzazione di sistemi di percezione capaci di monitorare il movimento dei lavoratori, analizzandone i dati riguardanti le sollecitazioni fisiche, al fine di ridurre e eliminare il rischio di infortuni e di malattie muscolo-scheletriche.
I ricercatori puntano a realizzare due nuovi robot umanoidi collaborativi
Nel progetto “ergoCub” i ricercatori di Inail e IIT mirano dunque a progettare e realizzare due nuovi robot umanoidi collaborativi, ispirati alla tecnologia del robot umanoide iCub, capaci di rispondere alle esigenze dei lavoratori e ai requisiti di sicurezza e ergonomia. Lo studio prenderà in esame gli effetti sul breve e sul lungo termine dell’adozione di robot workmates (compagni di lavoro robot) tra cui, il rischio che il robot sia percepito come un intruso piuttosto che come un aiutante.
Per valutare gli impatti psicosociali dei nuovi sistemi robotici, nei laboratori congiunti presso l’IIT di Genova e il Centro ricerche Inail di Monte Porzio Catone, verranno ricreati due scenari realistici: uno industriale, per realizzare, per esempio, la movimentazione di pacchi in un magazzino, l’altro ospedaliero, dove sono frequenti gli spostamenti di pazienti allettati.
Ma non solo: nel nuovo progetto, i ricercatori svilupperanno ulteriormente le tecnologie indossabili, prevedendo il loro utilizzo in comunicazione con i nuovi robot umanoidi.
Attraverso una pelle artificiale, in grado di fornire ai robot ergoCub il senso del tatto, i nuovi umanoidi potranno misurare le interazioni con l’ambiente e quindi comprendere come intervenire nel modo più adeguato e sicuro per la persona. Inoltre, grazie a un’evoluzione della tuta sensorizzata del progetto AnDy, l’utilizzatore potrà indossare un sistema di sensori non invasivo, in modo che il robot riceva le informazioni sul suo stato di salute psicofisica, come il battito cardiaco, la frequenza respiratoria e la temperatura, così da potere scegliere i movimenti più appropriati da eseguire.
UNSIC – Unione Nazionale Sindacale Imprenditori e Coltivatori
