Dramma ambientale. Non c’è altro modo per descrivere la tremenda deforestazione avvenuta nell’area di foresta tropicale vergine nel Brasile, che ad oggi a proporzioni di espansioni simili alle dimensioni dei Paesi Bassi.
Distrutta nel 2020 ha registrato un aumento del 12% rispetto all’anno precedente nonostante la crisi economica globale. A renderlo noto è stato il rapporto pubblicato da Global Forest Watch, secondo cui sono stati 4,2 i milioni di ettari di questo ecosistema essenziale per il pianeta scomparsi, andati in fumo o abbattuti dagli esseri umani.
Queste perdite sono “un’emergenza climatica, una crisi della biodiversità, un disastro umanitario e opportunità economiche perse”, ha commentato Frances Seymour, del World Resources Institute che ha guidato il rapporto.
Secondo i ricercatori, la pandemia potrebbe aver avuto alcuni impatti negativi, con alberi abbattuti illegalmente nelle foreste non protette, per esempio, o il massiccio afflusso di persone nelle aree rurali.
Ecosistemi forestali molto ricchi coprono oltre il 30% della superficie terrestre e le foreste tropicali ospitano tra il 50 e il 90% delle specie terrestri. I circa 4 milioni di ettari di foreste tropicali distrutti nel 2020 hanno rilasciato 2,64 gigatonnellate di CO2, equivalenti alle emissioni annuali di 570 milioni di automobili. “Più aspettiamo a fermare la deforestazione, (…) più i nostri serbatoi naturali di carbonio rischiano di andare in fumo”, ha avvertito Frances Seymour.