
L’Europa cambia marcia sul fisco, per un nuovo assetto post-Covid. Obiettivo è strutturare un nuovo quadro comune sulla tassazione societaria, con una ripartizione equa tra i Paesi Ue per combattere l’elusione fiscale e finanziare il Next Generation Eu.
A dettare l’agenda è la Commissione Ue che si muove per presentare il nuovo programma entro il 2023. Punto focale l’intenzione di applicare una base imponibile consolidata comune per l’imposta sulle società per semplificare le regole sui prezzi di trasferimento nel mercato unico. Un modo anche per contrastare le società di comodo e prevede la pubblicazione delle aliquote fiscali reali delle multinazionali che operano in Ue.
Per fare ciò, Bruxelles vuole ridurre gli oneri amministrativi, rimuovere gli ostacoli fiscali e creare un ambiente più favorevole alle imprese nel mercato unico, si legge in una nota. Il cuore della nuova disciplina sarà il “Business in Europe: Framework for Income Taxation” (o Befit) che “fornirà un unico regolamento sull’imposta sulle società per l’Ue, prevedendo una più equa ripartizione dei diritti di tassazione tra gli Stati membri”. Il nuovo quadro “ridurrà la burocrazia e i costi di conformità”, e “sosterrà l’occupazione e gli investimenti dell’Ue nel mercato unico”.
ll Befit, si legge ancora nel documento Ue, avrà come caratteristiche principali “una base imponibile comune e la ripartizione degli utili tra gli Stati membri sulla base di una formula”, tenendo conto dei progressi nelle discussioni sulla tassazione minima per le multinazionali in corso a livello dell’Ocse.
“Entro il 2022 proporremo che alcune grandi società che operano nell’Ue debbano pubblicare le loro aliquote fiscali effettive. Ciò fornirà ai cittadini una migliore panoramica del contributo fiscale apportato dalle grandi multinazionali nell’Ue e metterà in evidenza dove vengono effettivamente utilizzate strategie di pianificazione fiscale aggressiva”.
Così il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni che poi ha precisato che “oggi gli Stati membri perdono decine di miliardi di euro ogni anno a causa della frode, dell’evasione e dell’elusione fiscale”. Secondo le stime Ue presentate dal commissario, i Paesi perdono “circa 50 miliardi di euro all’anno a causa delle frodi transfrontaliere sull’Iva, 46 miliardi all’anno per evasione fiscale internazionale da parte di individui, e tra i 35 e i 70 miliardi l’anno a causa dell’elusione delle imposte sulle società”.
UNSIC – Unione Nazionale Sindacale Imprenditori e Coltivatori
