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Partirà tra qualche giorno e si concluderà il 1 luglio l’indagine rapida coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità, con il supporto della Fondazione Bruno Kessler e in collaborazione con il ministero della Salute, le Regioni e le PPAA (Provincie Autonome) al fine di stabilire una mappatura del grado di diffusione delle varianti VOC SARS-Cov-2 in Italia. A renderlo noto è il ministero della Salute con la circolare del 18 giugno “Stima della prevalenza delle varianti VOC (Variant Of Concern) in Italia”.
L’obiettivo di questa indagine sarà quello di identificare, tra i campioni con risultato positivo per SARS-CoV-2 i possibili casi di infezione riconducibili a queste varianti.
Questa valutazione prenderà in considerazione i campioni notificati il 22 Giugno 2021 (prime infezioni non follow-up) da analizzare tramite sequenziamento genomico.
La dimensione campionaria per Regione/PA è stata calcolata da Fondazione B. Kessler prendendo in esame quattro macroaree: Nord-Ovest (Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia), NordEst (Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna), Centro (Toscana, Umbria, Marche, Lazio), Sud e Isole (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna, Sicilia).
L’ampiezza campionaria in ciascuna macroarea è stata ridistribuita nelle Regioni/PPAA corrispondenti in base alla percentuale di casi Covid-19 positivi notificati il 16 Giugno 2021 sul totale di casi notificati nella macroarea di riferimento. Il campione richiesto per ciascuna Regione/PPAA dovrà essere scelto in modo casuale fra i campioni positivi, garantendo la rappresentatività geografica e se possibile la rappresentatività per fasce di età.