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Un’indagine su quale lavoro si cerca online

In questi giorni in cui si è insediato il neo-governo Meloni, si torna a parlare di lavoro, di quali saranno le prospettive e le principali modifiche che metterà in campo il ministro Marina Calderone, in un’Italia profondamente mutata dopo due anni di emergenza Covid, crisi economica e guerra alle porte dell’Europa.

L’Istat stimava una perdita di quasi un milione di posti di lavoro e un aumento di 700 mila persone inattive, ma come e cosa cercano gli utenti in Italia in materia di lavoro?

Secondo uno studio condotto da Semrush, piattaforma di Saas per la gestione della visibilità online, le ricerche online di lavoro oggi sono aumentate del 20 per cento rispetto al 2019 (quasi 100 milioni solo nel mese di settembre 2022) e il portale più consultato per cercare lavoro è Subito.it, con una media di quasi 44 milioni di accessi mensili.

Quello, però, che ha fatto registrare la crescita maggiore negli ultimi tre anni è LinkedIn, il social network nato proprio con l’obiettivo di agevolare le connessioni di lavoro. Le consultazioni sono in media 16.6 milioni ogni meseaumentate del 47 per cento rispetto al 2019.

La fascia d’età più attiva nella ricerca del lavoro sul web è quella tra i 25 e i 34 anni (28 per cento), seguita dagli utenti tra i 35 e i 44 anni (23 per cento) 18-24 anni (21 per cento). Quasi uno su dieci (9 per cento) di chi si connette per cercare nuove opportunità professionali ha tra i 45 e i 54 anni, mentre gli over 55 sono il 4 per cento.

Il lavoro da remoto introdotto nella quasi totalità delle aziende e uffici italiani per far fronte all’emergenza sanitaria inizialmente era una necessità, e lasciava perplesse non poche persone, molto scettiche a riguardo. Oggi, invece, per moltissimi lavoratori è diventata una scelta, al punto da considerarlo un fattore determinante quando cercano una nuova professione.

Le digitazioni sui browser per occupazioni che non richiedono la presenza in loco sono aumentate di oltre il 2.000 per cento in tre anni. In crescita anche quelle per andare a lavorare in paesi esteri. L’item “trovare lavoro all’estero” ha fatto registrare un incremento del 23 per cento circa

Sostanzialmente stabili le ricerche relativi ai bandi di concorso pubblico. Lavorare nella pubblica amministrazione è da sempre sinonimo di stabilità e sicurezza, e il fatto che in un contesto così incerto non siano aumentate vertiginosamente è indubbiamente la spia di un cambiamento generale nel modo in cui le persone si approcciano al mondo del lavoro.

Con pandemia, crisi, guerra e la perdita di così tanti posti di lavoro in pochi anni, ci aspettavamo di trovare un volume di ricerche nettamente superiore. Invece, sembra che la maggior parte delle ricerche sia rivolta a trovare lavori flessibili, che possano essere svolti da remoto – commenta Chiara Clemente, marketing manager Italia di Semrush. “Questo ci fa capire come oggi in Italia si stia dando sempre più importanza anche al work-life balance, cioè l’equilibrio tra la vita privata e quella lavorativa, anteponendolo alla possibilità di raggiungere una maggiore stabilità. Questi dati dovrebbero spingere le aziende a riflettere sulla gestione del personale, mettendo finalmente la persona al centro”.

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