martedì , Luglio 16 2024
Home / Comunicazione / Primo piano / Matteo, i social e le grandi opere per l’Italia

Matteo, i social e le grandi opere per l’Italia

Foto: mit.gov.it

Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, è uno di quei politici da sempre molto attivo sui social e che, nel corso degli anni, ne ha saputo ben sfruttare le potenzialità. E’ riuscito quasi sempre a tenere accesa l’attenzione mediatica su di lui. Si potrebbe dire, parafrasando il wildiano Dorian Gray “nel bene o nel male, pur che se ne parli”.

Il vicepremier condivide con i suoi follower i risultati raggiunti ed i prossimi obiettivi da perseguire, esponendosi quotidianamente in prima persona ed attirando così, immancabilmente, le critiche di alcuni. Uno dei temi che non l’hanno esentato da attacchi da più parti è l’annosa questione del ponte sullo stretto di Messina. Ponte sì, ponte no. L’ambiente, la mafia e via dicendo sono le obiezioni. Un ponte per unire la Sicilia, la Calabria, l’Italia all’Europa, la risposta. Per Salvini il ponte rappresenta un’opportunità e “un’immagine straordinaria della bravura ingegneristica italiana nel mondo che porterebbe posti di lavoro e ridurrebbe l’inquinamento marittimo. E sarebbe interamente finanziata da fondi privati”.

Ma le “malelingue” sono sempre in agguato. Ed arrivano nuove “accuse”.

“Prima di pensare alle grandi opere concentriamoci sugli investimenti nell’alta velocità nel Meridione e sulle strade sconnesse e insicure e sulle autostrade che sono ancora con singole corsie. Bisogna colmare il deficit infrastrutturale del Sud investendo in opere utili ai cittadini”. Sono le parole di Laura Ferrara, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, che si leggono sulle pagine del Corriere della Calabria.

Ma il ministro Salvini non pensa solo al ponte ed alle grandi opere. “In due giorni il vicepremier ha fatto ripartire i lavori per la Gronda di Genova, la A22 del Brennero e la Pedemontana in Lombardia. Poi toccherà alle strade venete”. Così il giornalista Fabio Rubini espone l’operato del vicepremier su un articolo apparso su Libero. “Il ministro – scrive Rubini – ha sbloccato cantieri per oltre 13 miliardi di euro che incideranno sulla viabilità delle regioni settentrionali. Nei giorni scorsi vi abbiamo raccontato della storica firma apposta da Salvini per l’avvio delle procedure della Gronda di Genova, opera da oltre quattro miliardi di euro che con i suoi 72 chilometri di viabilità autostradale collegherà i principali punti di interscambio (porto, ferrovia, aeroporto) della Città Metropolitana di Genova”. Poi, lo sblocco di sette miliardi e mezzo per le opere sulla A22 del Brennero, un’arteria vitale soprattutto per Trento, Bolzano, Mantova, Verona e per l’Emilia-Romagna.

E ancora, 1,26 miliardi di euro per l’autostrada pedemontana lombarda, definita da Salvini “un’opera di grande importanza per tutti e per il Nord in particolare, soprattutto in vista delle prossime Olimpiadi invernali di Milano-Cortina del 2026”. Recente la firma della nota congiunta Italia-Francia destinata alla Commissione Ue per il collegamento ferroviario Torino-Lione, in cui i capi dei due dicasteri hanno sottolineato l’importanza strategica dell’opera di collegamento in alta velocità per i due Paesi.

Il ministro sta lavorando anche su altri progetti, quali le autostrade venete, l’avanzamento dei lavori della metro C di Roma e la variante sulla E45 (nodo Perugia), la strada delle Tre Valli Umbre e la Roma-Ancona. Nulla di concreto, ma Salvini è propositivo, è per i SI’ perché vuole “aprire e sbloccare l’Italia”.

Sarà per questo suo innato ottimismo e propositivismo che proprio non gli è andata a genio la nuova serie tv di Amazon The Bad Guy, in cui il suo bel ponte crolla… In una scena della serie – tra gli attori protagonisti ricordiamo Luigi Lo Cascio e Claudia Pandolfi – il ponte sullo stretto di Messina è già realizzato, ma appunto viene giù perché la sua costruzione è stata affidata ad aziende legate ai clan mafiosi.

Non si è fatta attendere la protesta di Salvini dalla sua pagina Facebook “E’ l’ennesimo stereotipo di pessimo gusto sull’Italia e sul popolo siciliano: dopo la sua realizzazione, il Ponte sullo Stretto crolla perché la costruzione era stata affidata ad aziende legate ai clan mafiosi… Non possiamo più accogliere in silenzio insulti e offese al nostro Paese. L’Italia da sempre crea capolavori ingegneristici dentro e fuori dai confini: il Ponte sarà l’ennesimo esempio di genialità italiana nel mondo”.

Check Also

pil

Banca d’Italia: il Pil in crescita nei prossimi anni

“Sulla base di nostre valutazioni il commercio mondiale si espanderà del 2,2 per cento. L’economia …