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Il rigassificatore di Gioia Tauro “ora più che mai sarebbe un asset energetico strategico per tutto il Paese”. E’ quanto dichiara Roberto Occhiuto, governatore della Calabria eletto con Forza Italia, in un’intervista a Fausto Carioti, vicedirettore del quotidiano Libero. Il progetto, fermo da ormai dieci anni, sarebbe in grado di accogliere ogni anno 12 miliardi di metri cubi di Gnl proveniente dai giacimenti africani e del Mediterraneo.
Secondo il governatore, il rigassificatore aumenterebbe il potere negoziale dell’Italia, permettendole di
fissare un tetto al prezzo del gas. “Potremmo pretendere dai nostri fornitori un prezzo equo, e in
alternativa potremmo acquistare il Gnl dagli Stati Uniti o da altri Paesi, pagandolo meno rispetto a quello
che spendiamo attualmente – afferma.
D’altronde, il conflitto russo-ucraino ha dimostrato la necessità di indipendenza nella fornitura di gas, non
bisogna quindi ricadere nell’errore fatto con la Russia e diventare dipendenti dall’Algeria o dall’Azerbaigian. Ciò che manca per procedere con i lavori è un Dpcm che qualifichi il rigassificatore come opera strategica. In tal senso, il presidente Meloni sembrerebbe favorevole.
Nell’intervista concessa a Libero, il governatore di Forza Italia spiega: “Il rapporto tra il mio partito e il governo non è cominciato con il piede giusto ma – continua – il presidente Meloni sta stupendo tutti per capacità e autorevolezza: governerà per cinque anni e non fallirà. Anche perché, se dovesse fallire, perderebbe Forza Italia, perderebbe il centrodestra e perderebbe l’Italia”.
Continuando il discorso sull’energia, Occhiuto dice di non avere “pregiudizi” sul progetto di autonomia
differenziata del ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli. Ma, come ha ricordato
spesso in passato, la Calabria produce più energia di quanta ne utilizza, surplus che viene destinato ad altre regioni. A tal proposito, il governatore evidenzia che “se si riuscirà a fare l’autonomia differenziata, chiederò che alla mia Regione possa essere delegata anche la materia dell’energia. E certo, se una parte della fiscalità prodotta dalle società che sfruttano le miniere delle rinnovabili in Calabria fosse trattenuta dal territorio ci sarebbero vantaggi evidenti per i miei concittadini. Fungerebbe anche da incentivo per sviluppare l’energia alternativa. Bene i parchi eolici, bene le centrali fotovoltaiche, bene l’idroelettrico, ma per diffondere meglio queste opportunità occorre dare benefici concreti alle comunità che ospitano gli impianti”.
Infine, in merito al reddito di cittadinanza, secondo Occhiuto “è stato un errore dei Cinque Stelle, è stato
sbagliato descriverlo come un beneficio a tempo indeterminato”, allo stesso tempo, consapevole della difficile situazione della Calabria, con 240mila percettori di reddito di cittadinanza, e che in Italia i centri per l’impiego e simili non sono adeguati, ritiene poco probabile che coloro che perderanno il sussidio trovino lavoro in sette o otto mesi. Ancor più in un periodo così delicato come quello che sta affrontando l’Italia e il resto del mondo.