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Ai Golden Globe trionfa il Giappone

il ragazzo e l'airone locandina

Non ce n’è per nessuno. Il maestro indiscusso dell’animazione giapponese Hayao Miyazaki e il suo Studio Ghibli scrivono la storia. L’ultima fatica del fumettista, animatore, sceneggiatore, regista e produttore giapponese “Il ragazzo e l’airone” vince l’81esima edizione dei californiani Golden Globe nella categoria “Best Motion Picture – Animated” surclassando Elemental, Spider man: across the spider-verse, The Super Mario Bros, Suzume, Wish.

Il lungometraggio, annunciato come il saluto finale del maestro ai suoi fan, quello che doveva essere il suo testamento, in realtà è solo l’ultimo dei successi che hanno costellato la sua carriera ed è il primo film di animazione giapponese a vincere ai Golden Globe. Nulla di nuovo per Miyazaki e lo studio di animazione cinematografica Ghibli.

Le loro produzioni sono tra le più viste nella storia del Giappone e sono state acclamate sia dalla critica giapponese sia da quella occidentale, al punto che il critico Roger Ebert ha classificato Il mio vicino Totoro e Kiki – Consegne a domicilio tra i più bei film per bambini mai realizzati, mentre Janet Maslin del New York Times ha definito Princess Mononoke una pietra miliare del cinema d’animazione.

Nel 2002 Hayao Miyazaki vince l’Oscar e l’Orso d’oro con La città incantata, diventando così il primo (e finora l’unico) regista di anime a ricevere tali riconoscimenti. La sua lunga attività è stata insignita con il Winsor McCay Award nel 1998, il Leone d’oro alla carriera al Festival di Venezia del 2005 e con l’Oscar onorario conferitogli dall’Academy nel novembre 2014.

Non solo disegni, ma anche tante storie fatte di personaggi e temi ricorrenti cari al maestro, che grazie alla sua matita e alla sua direzione, si sono trasformati in veri capolavori. Dagli anni ‘70 con il lungometraggio Lupin III – Il castello di Cagliostro, agli anni ’80 con Nausicaä della Valle del vento e Laputa – Castello nel cielo, ai ‘90con Porco Rosso, al nuovo millennio con Il castello errante di Howl e Ponyo sulla scogliera, fino a quello annunciato nel 2013 come l’ultimo film prima del ritiro dalle scene, Si alza il vento. Per fortuna non è stato così e a 83 anni appena compiuti, Miyazaki scopre che la sua vena creativa non è ancora esaurita, dimostrando che non si è mai troppo in là con gli anni per sfornare meraviglie, come il nuovo lavoro Il ragazzo e l’airone, arrivato nei cinema giapponesi il 14 luglio, ha conquistato il box office fin dal primo weekend con 11,3 milioni di dollari, battendo i record precedenti dello Studio Ghibli. Dal primo gennaio è nelle sale italiane, campione al botteghino con oltre 4 milioni di incassi, mentre sbarcherà negli Stati Uniti a settembre, dove aprirà il Toronto Film Festival con il titolo internazionale The Boy and the Heron.

Un film maturo, in cui c’è il mondo di Miyazaki con il suo simbolismo, il monito ecologista, l’onnipresente fanciullezza, la magia, la forza della donna, i mondi paralleli in bilico tra corpo e spirito, tra mente e realtà. Centrale il tema della perdita e della sua accettazione che percorre il lungometraggio dall’inizio alla fine, trasformandosi in un percorso che porta alla crescita personale del protagonista attraverso il superamento di avventure fantasmagoriche.

In occasione dell’uscita del film, il Cinema Quattro Fontane di Roma omaggia il maestro Hayao Miyazaki con la mostra tributo “Un mondo di sogni disegnati” che espone 20 bellissime illustrazioni realizzate dai finalisti del contest indetto da Bao Publishing e Lucky Red, esposta all’interno del foyer del cinema fino al 20 gennaio. Rivolto agli appassionati di animazione e disegno, il concorso ha raccolto quasi 400 iscrizioni con altrettante opere che omaggiano il meraviglioso universo dello Studio Ghibli.

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