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Roma Radio Television, l’intervista a Carlo Parrinello (CSU) sulla crisi del comparto agricolo

Carlo Parrinello, presidente Centro studi Unsic

È andata in onda ieri sera, 19 febbraio, su Radio Roma Television l’intervista al presidente del Centro studi Unsic, Carlo Parinello, sulla crisi del comparto agricolo.

Il presidente ha messo in luce la difficile situazione che il settore si trova ad affrontare, a partire dai costi e dalle regole del lavoro non equiparabili con i paesi extra Ue, che vanno così a discapito degli agricoltori dell’Unione, alla crisi degli accordi commerciali multilaterali, fino all’aumento del costo del denaro e alla perdita del potere acquisto da parte dei consumatori.

A questi si aggiungono la crisi economica derivante dalla pandemia, ma anche quella, forse peggiore, del cambiamento climatico e dell’instabilità geopolitica planetaria, con i conflitti in Ucraina e Medio-oriente. Nonostante la difficile situazione del settore, gli incentivi comunitari sono stati ridotti nel corso degli anni e, ad oggi, sono dimezzati rispetto a un ventennio fa.

Inoltre, come sottolineato dal presidente del Centro studi, il settore risente dell’elevata parcellizzazione, della frammentazione del sistema produttivo e della scarsa integrazione orizzontale e verticale, che determina una diseconomia delle filiere.

Infine, tra gli elementi evidenziati nel corso dell’intervista, vi sono l’insufficiente ricambio generazionale e il ritardo tecnologico, che contribuiscono alla situazione già critica del settore.

In seguito all’attenta analisi, Carlo Parrinello ha quindi presentato le proposte dell’Unsic per far fronte alla crisi del comparto, così riassunte:

  1. L’affermazione del principio per cui l’agricoltura assolve alla salvaguardia di eminenti interessi collettivi (manutenzione e presidio del territorio, sicurezza alimentare, ecc.), per cui va adeguatamente sostenuta  e tutelata.
  2. La modifica dei criteri comunitari di condizionalità  (Pac 2023/2027), e in particolare la revisione del cronoprogramma di implementazione e sostituzione dell’obbligo della messa a riposo del 4 per cento  Superficie agricola utilizzata (SAU), con forme appropriate di rotazione colturale.
  3. Interventi legislativi e finanziari per favorire l’efficienza e la sostenibilità economica, ambientale e  sociale delle filiere produttive.
  4. L’ottimizzazione del sistema dei servizi di sviluppo agricolo, con il rafforzamento delle funzioni e delle competenze dei centri autorizzati di assistenza agricola e degli organismi di consulenza aziendale.
  5. Interventi legislativi e finanziari per favorire il ricambio generazionale e la diffusione di innovazioni tecnologiche, come l’agricoltura di precisione, e macchinari e attrezzature a basso impatto ambientale e ridotto consumo energetico.
  6. L’istituzione di un regime fiscale di vantaggio da negoziare in sede comunitaria.
  7. La revisione del sistema degli accordi commerciali multilaterali su base simmetrica (formale e sostanziale) da coordinare con l’Unione europea e negoziare con l’Organizzazione mondiale del commercio.
  8. Interventi finanziari e legislativi per promuovere l’integrazione orizzontale e verticale del sistema produttivo (cooperative, consorzi, organizzazioni di produttori, contratti di rete tra imprese, ecc.).

Per l’intervista completa clicca qui.

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