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Mercati agricoli europei: prospettive a breve termine

cereali

L’inflazione alimentare è in calo e i prezzi dei prodotti alimentari sono rimasti relativamente stabili negli ultimi mesi per la maggior parte dei prodotti, sebbene siano in media più alti del 32% rispetto al 2020. Dopo un periodo non propriamente favorevole, i mercati agricoli europei stanno mostrando segnali di stabilizzazione. La prevista crescita del Pil dell’Ue e un’inflazione moderata e costante, potrebbero sostenere positivamente l’aumento della domanda di prodotti agroalimentari.

È l’analisi della Direzione generale dell’agricoltura e dello sviluppo rurale della Commissione europea, contenuta nell’edizione autunnale 2024 del rapporto sulle prospettive a breve termine per i mercati agricoli dell’Ue.

Anche il mercato dei fertilizzanti si sta gradualmente stabilizzando, con flussi commerciali che tornano alla normalità e la produzione nazionale che mostra segnali di ripresa. Tuttavia, l’accessibilità economica rimane una preoccupazione per gli agricoltori, principalmente a causa del calo dei prezzi delle colture arabili. Le minori rese delle colture in diverse regioni d’Europa nel 2024 potrebbero causare problemi di flusso di cassa per gli agricoltori di colture arabili, potenzialmente influenzando gli acquisti di fertilizzanti nella primavera del 2025.

La produzione di cereali dell’Ue 2024/25 è stimata in 260,9 milioni di tonnellate, circa il 7% in meno rispetto alla media quinquennale, che rappresenta la produzione più bassa dell’ultimo decennio. Ciò è causato da condizioni meteorologiche sfavorevoli che influenzano le rese e, in parte, da una riduzione della superficie coltivata dovuta, tra le altre cose, a piogge eccessive che interrompono la semina. Le colture più colpite sono il grano tenero e il mais, mentre aumenta la produzione di avena, orzo e grano duro.

La produzione di semi oleosi dell’Ue nel 2024/25 è prevista a 29,7 milioni di tonnellate (-8% anno su anno), a causa di una riduzione della superficie coltivata a colza e di condizioni meteorologiche avverse che hanno interessato il girasole. Si tratta di una revisione significativa rispetto al rapporto sulle prospettive a breve termine di primavera. Al contrario, si prevede che la produzione di semi di soia aumenterà dell’8% anno su anno (13% in più rispetto alla media quinquennale), riflettendo un aumento della superficie coltivata a semi di soia (+11% anno su anno).

Il consumo di oli vegetali nell’Ue continua a seguire un andamento decrescente (14% in meno rispetto alla media quinquennale), mentre l’uso dell’olio di palma continua a calare, determinando una riduzione delle importazioni mentre le esportazioni rimangono stabili.

La produzione di zucchero nel 2024/25 aumenterà fino a 1 milione di tonnellate rispetto all’anno scorso. Questo aumento è guidato da un aumento della superficie, a sua volta guidato da prezzi dello zucchero record che potenzialmente spingono gli agricoltori a passare da altre colture arabili. Si prevede che il consumo di zucchero rimarrà stabile, portando così a una riduzione delle importazioni.

Dopo due anni di bassa produzione e prezzi record, nel 2024/25 si prevede che la produzione di olio d’oliva tornerà ai livelli medi di 2 milioni di tonnellate. Con l’aumento della disponibilità, i prezzi dovrebbero gradualmente diminuire e i consumi aumentare, favorendo così le esportazioni.

Si prevede che la produzione vinicola diminuirà leggermente anno su anno e rimarrà del 7% al di sotto dei livelli medi quinquennali, mentre il consumo continua la sua tendenza al ribasso. Anche le esportazioni di vino sono in calo.

Si stima che la fornitura di latte aumenterà marginalmente nel 2025. Supponendo condizioni meteorologiche normali, si prevede che il continuo calo della mandria da latte (-0,7%) sarà controbilanciato dall’aumento delle rese di latte (+1%).

La produzione di formaggio potrebbe aumentare ulteriormente nel 2025 e le esportazioni di formaggio potrebbero beneficiare di prezzi competitivi.

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