In Europa 16,2 % della popolazione è a rischio povertà. Secondo le rilevazioni dell’Eurostat, nel 2023, circa 71,7 milioni di persone risultano vivere in uno stato di indigenza.
In tutta l’Ue, nove regioni hanno in tasso elevato di povertà compresa compreso tra il 30,0% e il 44,9%. Queste aree territoriali includono uno dei dipartimenti francesi d’oltremare (La Réunion), due delle città autonome spagnole (Ciudad de Ceuta e Ciudad de Melilla), una regione in Spagna (Andalusia), ben tre regioni in Italia (Campania, Calabria e Sicilia) e due regioni in Romania (Nord-Est e Sud-Vest Oltenia).
Le percentuali più elevate sono state riscontrate nella regione più estrema della Francia, la Guyana, dove oltre la metà (53,0%) delle persone vive in stato di necessità, seguita dalla Calabria (40,6%) e dalla Sicilia (38%), mentre la Campania si attesta a quota 36,1%.
Il tasso più basso in Europa e in Italia si registra nella Provincia autonoma di Bolzano con il 3,9%. Buon posizionamento anche per l’Emilia-Romagna (5,8%) e la Provincia autonoma di Trento (7,5%).
Per definizione, l’indicatore “rischio di povertà” è la percentuale di persone con un reddito disponibile equivalente (dopo i trasferimenti sociali) al di sotto della soglia di rischio di povertà, che è fissata al 60% del reddito disponibile equivalente alla media nazionale. Questo indicatore non misura la ricchezza o la povertà, ma il basso reddito rispetto ad altri residenti in quel Paese, che non implica necessariamente un basso tenore di vita.