
La lotta contro il turismo di massa, “l’industria turistica”, è la nuova frontiera soprattutto dei movimenti anticapitalisti, che vedono nel business delle case-vacanza – e di tutto il corollario – la causa di crescenti disparità economiche e dei privilegi riservati ai turisti anziché ai residenti. Ma le critiche investono tutto il modello economico delle rendite a causa soprattutto di seconde case messe a frutto nel modo migliore, attraverso – appunto – l’affitto giornaliero ai turisti.
Il paradosso è che spesso sono proprio le seconde case di famiglia a “salvare” le nuove generazioni dal precariato e dall’esclusione sociale, puntando su un’attività che rende bene, per quanto impegnativa. Seconde generazioni che talvolta non sarebbero in grado di gestire le spese di manutenzione di un appartamento ricevuto in eredità senza metterlo a frutto. A raccontarlo sono gli amministratori di condominio: i problemi maggiori talvolta li hanno nei quartieri migliori a causa della mancanza di “ascensore sociale”, per cui il figlio di un professionista che si ritrova un appartamento di lusso non riesce poi a far fronte alle spese.
Le proteste contro il turismo di massa, che si sono verificate in una quindicina di città europee nei giorni scorsi, in particolare in Spagna, ma anche in Portogallo e in Francia, in realtà vanno oltre. Partono dal fatto che il mercato immobiliare degli affitti residenziali, privato delle case destinate ai turisti, limiterebbe il numero di abitazioni per gli affitti ordinari. Quelle poche case locale al di fuori del turismo hanno prezzi inaccessibili. Le critiche riguardano anche i sussidi pubblici al settore turistico, l’invasione di croceristi in alcune città, lo sfruttamento selvaggio del territorio, l’alterazione urbanistica di molte località. La polemica investe in particolare la politica, incapace di trovare soluzione, in verità non facili.
Insomma, i problemi al tappeto sono molteplici, conseguenza di una mobilità sempre più spinta.
Se è vero che il turismo sta creando non pochi problemi alle più grandi città – classici i casi di Venezia e di Barcellona, che con 1,7 milioni di residenti viene visitata mediamente da oltre 15 milioni di turisti – è altrettanto vero che questo settore garantisce posti di lavoro a milioni di persone in tutta Europa. Trovare la quadra, quindi, non è facile.
UNSIC – Unione Nazionale Sindacale Imprenditori e Coltivatori
