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Enasc: progetto sportello autismo e neurodivergenze

Nell’ultimo seminario dei direttori regionali e provinciali, svoltosi a Catania dal 24 al 25 giugno 2025, sono state affrontate le problematiche inerenti “il mondo” della disabilità/inabilità/invalidità, nelle varie sfaccettature ed in virtù delle nuove norme che il Governo ha messo in atto in questo anno e che metterà in atto nei prossimi.

Il Patronato Enasc, superando le prime perplessità sul ruolo che i nuovi “interventi” avrebbero posto lo stesso in “secondo” piano, ha rimodulato la propria azione “organizzativa”, puntando sulla “qualità” e nel mondo della disabilità, la qualità è data dal supporto che gli operatori trasmettono all’esterno ai propri assistiti, in special modo con l’assistenza diretta offrendo un servizio innovativo e realmente inclusivo e con l’assistenza medico/legale, convenzionando la struttura con dottori ed avvocati “specializzati” nelle pratiche di disabilità.

In questa ottica, si è riflettuto sulla formazione adeguata da trasmettere ai nostri operatori ed in considerazione dell’esperienza accumulata nel tempo da parte della presidente provinciale dell’Unsic di Rimini, Antonella Giulietti, esperienza personale fatta di inclusione e comprensione concrete, la stessa è stata invitata dal direttore generale dell’Enasc, Luigi Rosa Teio, ad occuparsi del progetto dedicato all’autismo e alle neurodivergenze.

Antonella Giulietti racconta la nascita del progetto dedicato all’autismo e alle neurodivergenze, nato da un’esperienza personale e da un’esigenza concreta di inclusione e comprensione. Negli ultimi dieci anni si è registrato un aumento significativo (oltre il 50%) delle diagnosi di neurodivergenza, in particolare:

– disturbo dello spettro autistico (Asd): caratterizzato da differenze nella comunicazione sociale e nelle interazioni;

– disturbo da deficit di attenzione e iperattività (Adhd): comporta difficoltà di attenzione, iperattività e impulsività;

– disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa): comprendono dislessia (lettura), discalculia (calcolo), disgrafia (scrittura) e disortografia (ortografia).
Molte di queste condizioni sono oggi più riconosciute rispetto al passato, e si stima che 1 o 2 bambini su 10 siano neurodivergenti. Anche molti adulti convivono con queste caratteristiche senza averne ricevuto una diagnosi.

Antonella sottolinea come, nella vita quotidiana, i comportamenti legati alla neurodivergenza vengano spesso banalizzati o mal interpretati con frasi come: “Quella persona non sta bene”. In realtà, molte persone neurodivergenti affrontano barriere sensoriali invisibili, ad esempio:

– disagio in ambienti con luci forti o rumori intensi;

– maggiore necessità di tempo per esprimersi verbalmente;

–preferenza per la comunicazione scritta.

Particolare attenzione viene data all’autismo ad alto funzionamento (ex sindrome di Asperger), che riguarda persone dotate di intelligenza elevata, capacità analitiche e intuitive, ma che sperimentano disagi sensoriali profondi.

Alla luce di questa consapevolezza, alcune sedi del patronato Enasc hanno avviato una formazione pilota per rendere i servizi più inclusivi e accessibili. Gli obiettivi principali sono:

– umanizzare e rendere accessibile l’accoglienza nelle strutture dei patronati;

– formare adeguatamente gli operatori;

– promuovere la conoscenza delle neurodivergenze;

– lanciare corsi di formazione online.

L’intervento si conclude con un’immagine evocativa: “La società ci vuole tutti uguali, ma come nella natura ci sono querce, susine e mandorli, anche tra le persone esiste la diversità. Capirla ci aiuta a lavorare meglio e a guarire traumi invisibili”. Accogliamo la diversità”.

di Walter Recinella (Enasc)

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