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Lavoro, Protocollo caldo: l’Unsic tra i firmatari del documento

“La sicurezza sul lavoro non può essere un’opzione, ma un pilastro imprescindibile del nostro sistema produttivo. Questo Protocollo rappresenta un esempio virtuoso di dialogo sociale e di responsabilità condivisa.” È quanto dichiarato dal presidente dell’Unsic Domenico Mamone in seguito all’adesione al Protocollo caldo siglato presso il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

In risposta all’intensificarsi delle emergenze climatiche e alla necessità di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori, l’Unsic – Unione nazionale sindacale imprenditori e coltivatori ha ufficialmente sottoscritto lunedì 7 luglio il nuovo Protocollo caldo, frutto del confronto al tavolo tecnico istituito presso il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. L’accordo è stato firmato congiuntamente alle principali sigle sindacali – associazioni datoriali e organizzazioni sindacali dei lavoratori – e rappresenta un passo decisivo verso una gestione condivisa e responsabile dei rischi legati alle alte temperature nei luoghi di lavoro.

L’obiettivo prioritario del Protocollo è chiaro quello di garantire la continuità delle attività produttive senza compromettere la salubrità degli ambienti di lavoro e il benessere psicofisico di lavoratori e lavoratrici. In un contesto segnato da ondate di calore sempre più frequenti e intense, le parti firmatarie hanno voluto definire una cornice di buone prassi e misure condivise, applicabili anche in presenza di studenti in Pcto (Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento) e in tutte le forme di istruzione e formazione.

Il Protocollo si fonda sul rispetto rigoroso del Testo unico sulla sicurezza (D.lgs. 81/2008), ma introduce anche strumenti operativi per affrontare le emergenze climatiche attraverso:

– l’attivazione di tavoli contrattuali nazionali, territoriali o aziendali per adattare le misure alle specificità dei settori e dei territori.

– possibilità di stipulare accordi attuativi a livello di categoria o azienda per la gestione dei rischi legati al caldo estremo.

– integrazione delle buone prassi nei CCNL vigenti, rendendo strutturale l’approccio alla prevenzione.

I firmatari, tra cui l’Unsic, hanno chiesto al ministero del Lavoro di recepire formalmente il Protocollo e di adottare misure di accompagnamento per garantirne l’efficacia. Tra le richieste principali:

domenico mamone
Il presidente nazionale Unsic Domenico Mamone

– accesso automatico e semplificato agli ammortizzatori sociali in caso di sospensione o riduzione dell’orario di lavoro, anche per i lavoratori stagionali.

– riconoscimento delle ordinanze e dei protocolli attuativi come strumenti giustificativi per tutelare le imprese da responsabilità legate a ritardi produttivi causati da eventi climatici estremi.

– supporto alla rimodulazione degli orari di lavoro per adattarsi alle condizioni ambientali.

Con la firma del Protocollo, l’Unsic conferma il proprio ruolo attivo nella promozione di un modello di impresa responsabile, capace di coniugare competitività e tutela della persona. L’associazione datoriale si è detta pronta a collaborare con le istituzioni e le parti sociali per tradurre le linee guida del Protocollo in azioni concrete, efficaci e sostenibili. In un’estate che si preannuncia rovente, il Protocollo caldo si candida a diventare uno strumento fondamentale per affrontare il cambiamento climatico con pragmatismo e lungimiranza.

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