
La Puglia sta affrontando una delle più gravi crisi idriche degli ultimi decenni. Gli invasi regionali, secondo i dati più recenti, registrano un deficit di oltre 80 milioni di metri cubi rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Una condizione che sta mettendo in ginocchio l’agricoltura del nostro territorio, già fortemente provata da anni di cambiamenti climatici, rincari energetici e calo dei prezzi agricoli.
Come Unsic Castellaneta, non possiamo restare in silenzio davanti a un dramma che coinvolge direttamente migliaia di aziende agricole del versante jonico, in particolare nelle aree del versante murgiano e del versante collinare occidentale della provincia di Taranto. I nostri agricoltori, oggi più che mai, hanno bisogno di risposte immediate, concrete ed efficaci.
I danni sul campo – A causa della siccità estrema e dell’assenza di piogge consistenti, molte colture stanno seccando prima ancora di entrare in produzione. Il pomodoro da industria, fiore all’occhiello dell’agroalimentare pugliese, registra già un calo stimato del 20%. In alcune zone, come la valle del Lato, si è addirittura rinunciato alla semina. A rischio sono anche frutteti, vigneti e coltivazioni cerealicole.
In questo scenario, l’acqua è diventata un bene raro e conteso. Le turnazioni per l’irrigazione non bastano più e molti agricoltori sono costretti ad attingere con mezzi propri da pozzi privati, spesso non sufficienti o non adeguati alla portata necessaria.
Le nostre richieste – Come presidenza Unsic Taranto, chiediamo:
1. Interventi urgenti e straordinari da parte della Regione Puglia, in sinergia con il Governo centrale e i Consorzi di Bonifica, per garantire forniture idriche minime alle aziende in sofferenza;
2. Estensione degli aiuti e dei riconoscimenti dello stato di calamità anche ai comuni del versante occidentale della provincia di Taranto, come Castellaneta, Ginosa, Palagiano, Palagianello e Laterza, spesso dimenticati;
3. Potenziamento delle infrastrutture idriche con il completamento della diga di San Giuliano e il pieno utilizzo del Canale Tara per fini irrigui, attivando subito gli investimenti già stanziati;
4. Riuso delle acque depurate, in particolare nei comuni rivieraschi, attraverso una gestione trasparente e modernizzata dell’Acquedotto Pugliese;
5. Semplificazione delle procedure per la realizzazione di piccoli invasi aziendali e il riutilizzo delle acque piovane.
L’Unsic accanto ai lavoratori della terra – Noi dell’Unsic Castellaneta continueremo a lavorare instancabilmente per portare la voce degli agricoltori ai tavoli istituzionali e pretendere l’equità territoriale nell’erogazione degli aiuti. Chi vive e lavora la terra non può essere lasciato solo.
Abbiamo già attivato sportelli di assistenza presso la nostra sede per raccogliere segnalazioni di danni, fornire supporto tecnico sulle domande di aiuto e assistere nella compilazione di richieste per fondi straordinari o agevolazioni contributive.
Questa crisi è un banco di prova per tutta la filiera agricola pugliese e per le istituzioni. Che nessuno si volti dall’altra parte.
di Angelo Lomagistro presidente Unsic Castellaneta (Ta)
UNSIC – Unione Nazionale Sindacale Imprenditori e Coltivatori
