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Usa, segretario al Commercio Lutnick sui dazi: 1° agosto “scadenza vincolante”

Il primo agosto “è una scadenza vincolante per i dazi”.  Si è espresso così Howard Lutnick, segretario al Commercio americano sui negoziati commerciali Ue-Usa ormai in corso da aprile. Nell’intervista di domenica 20 luglio trasmessa dalla testata giornalistica CBS News, Lutnick ha mostrato comunque la sua fiducia nel fatto che l’amministrazione Trump concluderà accordi commerciali con i principali partner commerciali degli Stati Uniti nelle prossime settimane, prima che vengano imposti dazi doganali elevati a decine di Paesi. Il presidente Usa, a inizio luglio, ha ricordato a 25 Stati, tra cui Canada, Messico e Unione Europea, che dal 1° agosto in mancanza di un accordo, scatteranno dazi più elevati. Si parla di un 30% sulle importazioni provenienti dall’Europa.

Come riporta Il Sole 24 Ore tra i membri dell’Unione europea, l’Italia risulta particolarmente svantaggiata, con un dazio medio salito all’8%, a fronte dell’11% della Germania e del 6,4% della Francia. A ciò si aggiunge un impatto ancor più pesante per le imprese europee e italiane, legato a un fattore monetario: il deprezzamento del dollaro rispetto all’euro, che ha registrato un calo del 13% dall’inizio del secondo mandato di Trump. Questo squilibrio valutario ha reso le esportazioni europee significativamente più costose sul mercato statunitense, rappresentando di fatto un “dazio implicito”. Per le aziende italiane, ciò si traduce in una perdita cumulata fino al 21% rispetto al periodo precedente all’amministrazione Trump.

Intanto Bruxelles continua a lavorare alla ricerca di una soluzione commerciale soddisfacente per entrambe le parti. Previsto un incontro nel corso di questa settimana per definire un piano d’azione in caso di fallimento dei negoziati con gli Stati Uniti. Lo riferisce Bloomberg, che evidenzia come la priorità rimanga quella di portare avanti le trattative con Washington, auspicando una soluzione concordata entro la scadenza del 1° agosto. L’Ue ha già predisposto dazi potenziali per un valore di 21 miliardi di euro in risposta alle tariffe statunitensi sui metalli, e ha compilato un’ulteriore lista di beni per un totale di 72 miliardi, pronta ad essere attivata in caso di escalation dei dazi reciproci o nel settore automobilistico. Contemporaneamente, un numero crescente di Stati membri vuole l’attivazione dello strumento anti-coercizione, introdotto nel 2023 per scoraggiare e contrastare le pressioni esercitate da Paesi terzi che cercano di influenzare le decisioni dell’Ue o dei suoi Stati membri attraverso misure economiche punitive.

“Siamo preoccupati per l’impatto dell’incertezza economica e delle persistenti tensioni commerciali sulle nostre economie” ha esordito il ministro dell’Economia e Finanze Giancarlo Giorgetti nel suo intervento al G7 di Durban, in Sudafrica. Giorgetti ha inoltre richiamato l’attenzione sulle conseguenze economiche provocate dalla svalutazione del dollaro americano: “L’indebolimento del tasso di cambio del dollaro Usa – ha detto – si sta cumulando all’effetto dell’aumento dei dazi commerciali. La sovraccapacità produttiva e le politiche commerciali della Cina stanno avendo un impatto crescente negativo sulla nostra industria manifatturiera. Riteniamo che la quota dominante della Cina negli appalti delle banche multilaterali di sviluppo debba essere affrontata attraverso politiche volte ad aumentare il contenuto locale e a riequilibrare l’assegnazione dei contratti tra Paesi donatori e azionisti”.

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