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Italia leader in Europa per attrazione degli investimenti esteri

A più di due anni dal lancio delle nuove politiche di attrazione degli investimenti esteri, il Caie (Comitato attrazione investimenti esteri) si è riunito a Palazzo Piacentini per fare il punto sui traguardi raggiunti, rafforzare la cooperazione tra territori e centro, e analizzare strumenti e piani strategici per continuare a rendere l’Italia una destinazione competitiva per capitali internazionali.

L’incontro si è tenuto a Palazzo Piacentini presieduto dal ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, con la partecipazione del vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Presenti anche rappresentanti della Presidenza del Consiglio, delle Regioni, delle Province autonome e delle agenzie Ice e Invitalia.

Oltre a illustrare i risultati conseguiti nel biennio dal Caie, sono stati analizzati gli strumenti agevolativi disponibili per attrarre nuovi capitali e condivisi i principali programmi di investimento in corso.

Nel 2024 l’Italia ha registrato un record storico nell’attrazione di investimenti esteri greenfield, con oltre 35 miliardi di euro, superando Germania e Francia. “Siamo oggi considerati il Paese più affidabile in Europa per solidità governativa e resilienza produttiva”, ha dichiarato il ministro Urso.

Dal 2022 lo Sportello unico Invest in Italy ha rafforzato la competitività italiana, incrementando la capacità di attrarre gli investimenti stranieri. La piattaforma è finalizzata ad accompagnare e supportare i finanziatori esteri in tutti gli adempimenti e le pratiche utili alla realizzazione di progetti produttivi in Italia, anche con attività di tutoraggio, dalla fase di negoziazione fino alla sua esecuzione. Attualmente le imprese possono accedere a più di 218 incentivi e strumenti finanziari e beneficiare di una mappatura nazionale di oltre 300 siti disponibili.

Il Caie ha gestito 745 progetti qualificati, di cui 71 già conclusi. Sono 61 i progetti strategici attualmente in corso per un valore complessivo di 43 miliardi di euro e un impatto occupazionale stimato di 24.300 unità. Solo nel primo semestre del 2025 sono stati avviati 214 nuovi progetti, con 565 milioni di euro già approvati e 782 nuovi posti di lavoro creati. I settori principali sono quelli dell’energia, della farmaceutica, delle batterie, dell’idrogeno, dell’automotive, della difesa e della logistica. Gli Stati Uniti si confermano il principale investitore (16% dei progetti) mentre si registra un calo complessivo degli investimenti Usa nel resto d’Europa (-11% nel 2024).

Tra le riforme più significative, il decreto-legge n. 25 del 14 marzo 2025 ha ampliato i poteri del Comitato, rafforzato l’Unità di missione attrazione e sblocco degli investimenti (Umasi) e introdotto uno strumento innovativo per accelerare investimenti strategici superiori a un miliardo di euro, con la possibilità di dichiarare il carattere di interesse nazionale e nominare Commissari straordinari.

Tre sono i programmi già riconosciuti come strategici a livello nazionale:

Silicon Box: impianto per semiconduttori a Novara

Amazon Web Services: due nuovi data center in Lombardia

Novo Nordisk: ampliamento del sito farmaceutico ad Anagni

In valutazione altri dieci progetti che potranno beneficiare della nuova normativa.

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