
La Regione Puglia ha lanciato l’avviso “Reti per Taranto”, un’importante iniziativa volta a stimolare la ricerca e lo sviluppo sostenibile nel territorio tarantino, con una dotazione finanziaria iniziale di 15milioni di euro. Questo bando si inserisce nel più ampio contesto del Pn JTF Italia 2021-2027 – Piano territoriale di Taranto, che mira a sostenere progetti di ricerca di rilevante impatto nella prospettiva della transizione e diversificazione dell’economia locale. I progetti saranno selezionati tramite una procedura valutativa a sportello.
L’iniziativa di finanziamento è dedicata a progetti di ricerca collaborativa tra imprese e organismi di ricerca. L’obiettivo principale è sostenere progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale per il rilancio innovativo e sostenibile dell’economia tarantina.
Si intende anche favorire partnership tecnologiche che connettano la domanda di innovazione del tessuto produttivo locale con le eccellenze scientifiche, pubbliche e private.
Il bando è destinato a due categorie principali di soggetti:
- medie, piccole e microimprese, così come definite dalla normativa europea e nazionale, e i loro Consorzi.
- Organismi di ricerca (OdR), entità che svolgono attività di ricerca.
I soggetti beneficiari devono obbligatoriamente organizzarsi in raggruppamenti, scegliendo una delle forme giuridiche possibili tra Associazioni temporanee di scopo (Ats), contratti di rete, consorzi o società consortili (specificando nella domanda le imprese e gli OdR aderenti che partecipano al progetto).
È fondamentale che il raggruppamento preveda una collaborazione effettiva e il coinvolgimento di tutti i soggetti aderenti. Ogni raggruppamento deve includere un minimo di due imprese (di cui almeno una pmi) e un minimo di un organismo di ricerca. Le imprese partecipanti al progetto devono sostenere spese complessive comprese tra il 70% e il 90% dei costi totali ammissibili del progetto.
I progetti finanziabili devono essere riconducibili a una delle tre aree prioritarie identificate nella “Smart Puglia 2030”:
Manifattura sostenibile – Include settori come meccanica avanzata, elettronica e automazione, automotive, aerospazio, agroalimentare, sistema casa e sistema moda.
Salute dell’uomo e dell’ambiente – Comprende l’industria della salute e del benessere, e i sistemi energetici e ambientali.
Comunità digitali, creative e inclusive – Riguarda le industrie culturali, creative e del turismo, e i servizi avanzati.
Oltre all’allineamento con queste aree, i progetti devono essere caratterizzati da coerenza, completezza, elevato valore e sostenibilità. Devono dimostrare che l’aggregazione proposta ha un’idea strategicamente fondata, capace di generare un risultato comune superiore a quanto ogni singolo soggetto potrebbe ottenere da solo, e che è realizzabile dal punto di vista organizzativo.
I progetti dovranno contribuire a:
- ridurre la dipendenza da attività carbon-intensive, favorendo la diversificazione produttiva
- sviluppare le Fonti energetiche rinnovabili (Fer), l’idrogeno, l’economia circolare e i servizi ad alto contenuto di conoscenza.
- mitigare le perdite occupazionali ed economiche dovute alla transizione.
- aumentare i livelli di reddito e occupazione, creando nuovi posti di lavoro di qualità e sostenendo lo sviluppo di nuove specializzazioni.
- sostenere la crescita dell’occupazione femminile in linea con l’Agenda di genere regionale.
- garantire il rispetto del principio di “non arrecare danno significativo” (DNSH), data la natura positiva delle attività proposte per l’ambiente.
- offrire nuove opportunità lavorative e di formazione nei settori sostenibili e innovativi, supportando anche iniziative di contrasto alla povertà energetica e tutela del territorio.
La presentazione delle candidature sarà possibile a partire dal 22 settembre 2025 fino al 31 dicembre 2026, salvo esaurimento dei fondi.
UNSIC – Unione Nazionale Sindacale Imprenditori e Coltivatori
