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Pnrr agricoltura: 2 miliardi in più per le filiere e l’agrisolare italiano

Approvato dal governo – nell’ambito del Pnrr – un incremento straordinario di 2 miliardi di euro destinati al settore agricolo italiano che ha portato la dotazione totale dei Contratti di filiera a 4 miliardi di euro. Questa decisione, annunciata dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida è frutto del lavoro della Cabina di regia che ha presentato una revisione del Pnrr.

Le risorse del Piano nazionale ripresa e resilienza dedicate al settore primario sono più che raddoppiate rispetto alla dotazione iniziale del 2021, passando da 3,6 miliardi di euro a 8,5 miliardi attuali. I fondi complessivi da investire per lo sviluppo del sistema agricolo dal 2023 raggiungono circa i 15 miliardi di euro, un investimento senza precedenti per modernizzare l’intero comparto.

La decisione di rafforzare questa misura nasce dal successo ottenuto dai Contratti di filiera. L’obiettivo di sottoscrivere contratti per 1 miliardo di euro entro giugno 2025 è stato raggiunto e superato del 25%, con 1,256 miliardi di euro di contratti già sottoscritti. Ad oggi sono stati finanziati 63 progetti di filiera che coinvolgono 1.042 imprese e hanno generato 2 miliardi di euro di investimenti complessivi, grazie al cofinanziamento previsto e all’accesso agevolato al credito. Le imprese beneficiarie potranno investire in digitalizzazione, innovazione ed efficientamento energetico, migliorando la produttività e riducendo sprechi e costi per raggiungere una maggiore sostenibilità del comparto.

Ulteriori somme verranno dedicate alla misura Parco agrisolare per soddisfare le numerose domande meritevoli di finanziamento. Con questo investimento sono state finanziate oltre 23mila imprese e installati 800 MW di capacità rinnovabile. Il nuovo obiettivo è raggiungere 1,7 GW entro il 2026, superando il target concordato con Bruxelles di 1,3 GW e quadruplicando quello originario del 2021 fissato a 400 MW.

Il Parco agrisolare permette alle aziende agricole di produrre energia verde utilizzando impianti e infrastrutture esistenti, senza sacrificare terreni produttivi. Questa scelta strategica consente di abbattere i costi di produzione per gli imprenditori agricoli garantendo al contempo la tutela ambientale.

Il Masaf porta ad esempio dati a dimostrazione che l’agricoltura ha contribuito in maniera sostanziale alla crescita del Pil italiano grazie agli investimenti messi in campo. Secondo l’Istat, nel 2024 il settore ha registrato un +2% di valore aggiunto, mentre il reddito degli agricoltori italiani è cresciuto più di tutti in Europa in termini nominali, con risultati a doppia cifra contro una media europea dello 0,9%.

Le esportazioni agroalimentari nel 2024 hanno toccato il record storico di 70 miliardi di euro, con un incremento del 7,5-8,7% rispetto al 2023. Il made in Italy agroalimentare ha superato i 50 miliardi di euro di export, con una crescita del 9,3% trainata soprattutto da prodotti trasformati e bevande. Ottima la performance di carni preparate, formaggi, derivati dei cereali, prodotti dolciari e spumanti DOP.

Il ministro Lollobrigida ha sottolineato come il governo abbia scelto di sostenere agricoltori, allevatori e pescatori per riconoscere loro una remunerazione sempre più equa e giusta. Gli investimenti sui Contratti di filiera coprono l’intera catena del valore, dalla produzione fino alla trasformazione e commercializzazione, rendendo il prodotto italiano sempre più competitivo sui mercati internazionali.

Le risorse per l’ulteriore finanziamento derivano dalla rimodulazione discussa in Cabina di regia Pnrr, in un rapporto di collaborazione tra ministeri che prevede interscambi e sinergie sulle misure che hanno dimostrato maggiore capacità di attrarre investimenti. Il governo ha scelto di non sacrificare la produzione agricola, ma di renderla compatibile con la sostenibilità ambientale, creando ricchezza e lavoro.

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