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Riso: primo raccolto Tea a Castello d’Agogna

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A Castello d’Agogna, Pavia, si raccolgono i frutti della prima sperimentazione italiana in campo che utilizza le Tecniche di evoluzione assistita (Tea), aprendo nuove frontiere per la risicoltura. Sotto il vessillo dell’eccellenza, resilienza climatica e meno fitofarmaci, al Centro ricerche sul riso dell’Ente nazionale risi di Castello d’Agogna è arrivato il tanto atteso giorno della mietitura.

Le Tea non devono essere confuse con gli Organismi geneticamente modificati (Ogm), in quanto sono un insieme di tecniche di biologia molecolare che permettono di modificare parte del genoma della pianta in modo mirato, efficiente e rapido, senza la necessità di inserire Dna estraneo.

L’obiettivo principale del gruppo di ricerca, guidato da Vittoria Brambilla e Fabio Fornara del dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università degli Studi di Milano, è stato quello di ottenere un riso meno suscettibile al brusone. Il brusone è un fungo particolarmente aggressivo che spesso ostacola la crescita del riso, arrivando a comprometterne la coltivazione.

Le Tea si sono dimostrate uno strumento potentissimo, permettendo non solo di agire sulla resistenza alle malattie, ma anche di intervenire sulle caratteristiche bio-morfologiche per rendere la pianta di riso più produttiva e resiliente. Un vantaggio chiave delle Tecniche di evoluzione assistita è la velocità: si dimezzano infatti i tempi necessari per l’ottenimento di una pianta di riso migliorata o editata. Il risultato atteso è una pianta che risulta meno bisognosa di fitofarmaci, acqua o fertilizzanti.

Al taglio del riso erano presenti importanti personalità del settore, inclusa la presidente dell’Ente nazionale Risi, Natalia Bobba, e Filip Haxhari, responsabile del settore miglioramento genetico del Centro ricerche sul Riso.

La sperimentazione ha riscosso un notevole successo e interesse anche a livello europeo, impressionando favorevolmente i membri della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo che avevano visitato il Centro Ricerche a metà settembre. La Commissione ha potuto verificare direttamente come le Tea rendano possibile ottenere modifiche totalmente identiche a mutazioni spontanee o a quelle ottenute tramite il miglioramento genetico classico.

La Presidente dell’Ente Nazionale Risi, Natalia Bobba, ha commentato con convinzione l’importanza di questi risultati: “Siamo convinti che sia anche attraverso queste evoluzioni che la coltivazione del riso potrà continuare ad essere un’eccellenza”.

Secondo Bobba, le Tea non solo porteranno benefici diretti sulla coltivazione nell’affrontare in modo adeguato i cambiamenti climatici, ma renderanno anche più facile la vita ai risicoltori. Le nuove tecniche permetteranno infatti di combattere il brusone, contro cui è sempre più arduo adottare contromisure efficaci utilizzando esclusivamente il breeding tradizionale.

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