
“Non ho mai cercato visibilità. Ho costruito ponti, aperto strade, dando forma a un sindacato che ascolta prima di parlare. Oggi Unsic è una rete che cresce, in Italia e nel mondo, ma il cuore resta lo stesso: mettere al centro le persone, senza mai dimenticare da dove siamo partiti”.
A parlare è Domenico Mamone, presidente nazionale Unsic, premiato durante la nona edizione del Galà delle Eccellenze Italiane, svoltasi il 10 ottobre 2025 presso la suggestiva Terrazza degli Aranci del Rome Cavalieri Waldorf Astoria, ristorante tre stelle Michelin guidato dallo chef Heinz Beck.
Luci calde, la magnifica vista di Roma e l’eleganza discreta della Terrazza degli Aranci hanno fatto da scenario al format ideato e condotto da Piero Muscari che celebra non la fama, ma il merito; non il clamore, ma la sostanza.
Ogni storia è stata un tassello di un racconto collettivo: quello di un Paese che ha continuato a costruire, spesso in silenzio, spinto dalla passione e dalla competenza di chi non si è mai arreso alla rassegnazione. Domenico Mamone ha ricevuto il riconoscimento per aver trasformato il sindacato datoriale Unsic in un punto di riferimento nazionale, promuovendo una visione dell’associazione improntata su concretezza, innovazione, servizi e prossimità territoriale.
Tanti i volti dei protagonisti della serata, racconti intrecciati come fili di una stessa trama: l’Italia che lavora, innova, resiste. Tra questi, quello di Domenico Mamone ha illuminato la scena con una naturalezza disarmante. Ha portato sul palco una storia fatta di concretezza e visione, di scelte difficili e risultati costruiti nel tempo.
È stato premiato da Giovanni e Marisol Cestari, in rappresentanza del Gruppo Cestari, fondato negli anni Ottanta dall’ingegnere Alfredo C. Cestari, presidente anche della Camera di commercio Italia–Africa. Il gruppo, con oltre venti sedi tra Italia ed estero, è oggi una realtà internazionale di rilievo, attiva nei settori della consulenza strategica, della cooperazione internazionale e della finanza per lo sviluppo.
Per introdurlo, Piero Muscari ha scelto La canzone popolare di Ivano Fossati, interpretata da Daniele Stefani. Una colonna sonora più che eloquente: mani, voci, appartenenza, la parte d’Italia che lavora senza clamore ma tiene in piedi il Paese.

“Parla di gente vera, di chi non ha avuto scorciatoie – ha detto Mamone. “Ci rappresenta in pieno. Fossati è uno di quegli artisti che riescono a unire poesia e impegno. Le sue parole raccontano la vita reale, quella che si consuma nella fatica quotidiana. È una canzone che ci somiglia perché parla di persone comuni, di chi costruisce giorno dopo giorno senza cercare applausi. Anche per questo è perfetta per raccontare la nostra storia.”
Disteso e sorridente ha raccontato la sua storia: “Io volevo fare il cardiochirurgo, è vero, ma la vita mi ha portato dove serviva. Invece di operare cuori, ho provato a far funzionare un sistema. E forse qualcosa di quella vocazione è rimasto”.
In quella battuta leggera è passato il senso di un’intera esistenza: dedizione, precisione, l’idea che anche un’organizzazione, come un cuore, vada fatta battere con equilibrio e cura. Nel 2000 Mamone ha fondato l’Unsic, Unione nazionale sindacale imprenditori e coltivatori. Nessun capitale, nessuna protezione politica. Solo una visione: costruire un sindacato capace di ascoltare prima di decidere.
“Un sindacato non può vivere di ideologia – ha spiegato il presidente – deve offrire servizi, risposte, soluzioni. Le persone non cercano solo appartenenza, cercano fiducia. E la fiducia nasce quando risolvi un problema, non quando fai un discorso.”
Negli anni l’intuizione si è trasformata così in una rete nazionale: 19 sedi regionali, 92 provinciali, oltre 2.100 Caf e 800 patronati, 16 dei quali all’estero.
Al momento della consegna della scultura in vetro del maestro Silvio Vigliaturo, Mamone ha ringraziato tutti i dipendenti e collaboratori che quotidianamente lavorano con lui, sottolineando che: “Il premio non è mio – ha detto – è di chi ogni giorno tiene in piedi questa rete. Siamo cresciuti così, passo dopo passo, senza saltare tappe”.
La sua storia è un esempio di coerenza in un Paese che spesso dimentica quanto valore ci sia nella continuità.
UNSIC – Unione Nazionale Sindacale Imprenditori e Coltivatori
