
Definiti dal ministero delle Imprese e del made in Italy (Mimit), i termini e le modalità per la presentazione delle domande relative agli Accordi per l’innovazione che mirano a sostenere progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale caratterizzati da un rilevante impatto tecnologico, focalizzati sulle tecnologie abilitanti fondamentali.
La misura dispone di una dotazione complessiva pari a 731 milioni di euro. I fondi sono specificamente destinati al finanziamento di iniziative che rientrano in diverse aree tematiche strategiche:
- 530 milioni di euro sono indirizzati a progetti riguardanti l’automotive e la competitività industriale nel settore dei trasporti, i materiali avanzati, la robotica e i semiconduttori.
- 201 milioni di euro sono destinati a tecnologie quantistiche, reti di telecomunicazione, cavi sottomarini, e realtà virtuale e aumentata.
È prevista inoltre una riserva per il Mezzogiorno: il 34% delle risorse sarà destinato ai progetti che saranno svolti interamente nelle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Calabria, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Le agevolazioni sono rivolte a diversi soggetti che esercitano attività di ricerca e sviluppo:
- imprese che esercitano attività industriali e di trasporto, incluse le imprese artigiane
- imprese ausiliarie delle attività precedenti e centri di ricerca
- organismi di ricerca.
Ogni progetto ammesso a finanziamento deve prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a 5 milioni di euro e non superiori a 40 milioni di euro. La selezione per l’ammissione alle attività istruttorie avverrà tramite una graduatoria basata sul punteggio ottenuto in relazione a indicatori aziendali di solidità finanziaria.
Le agevolazioni variano a seconda della natura del proponente.
Per le imprese, le agevolazioni sono concesse nella forma del contributo diretto alla spesa nelle seguenti percentuali:
- imprese di piccola dimensione: 45%
- imprese di media dimensione: 35%
- imprese di grande dimensione: 25%
Potrà essere concesso anche un finanziamento agevolato, nel limite del 20% delle spese ammissibili.
Per gli organismi di ricerca, il contributo diretto alla spesa è pari al 50% per le attività di ricerca industriale e al 25% per quelle di sviluppo sperimentale.
È previsto un incremento del contributo diretto alla spesa, pari a 15 punti percentuali (nel rispetto dei massimali Ue), per i progetti che soddisfano specifiche condizioni quali la presenza tra le imprese proponenti di almeno una Pmi; una collaborazione con organismi di ricerca proponenti per almeno il 10% dei costi complessivi di progetto; essere realizzati interamente nelle regioni Molise, Campania, Basilicata, Calabria, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Le spese e i costi ammissibili comprendono il personale impiegato nelle attività di ricerca e sviluppo, strumenti e attrezzature di nuova fabbricazione, servizi di consulenza, acquisizione di licenze di know-how o brevetti, e le spese generali e materiali relative allo svolgimento del progetto (queste ultime anche in forma forfettaria).
Le domande di agevolazione potranno essere inviate esclusivamente online a partire dalle ore 10.00 del 14 gennaio 2026 e fino alle ore 18.00 del 18 febbraio 2026.
Ciascuna impresa può presentare una sola domanda come singolo soggetto proponente o come capofila di un progetto congiunto. Non vi sono limitazioni alla partecipazione come co-proponente in più progetti, purché nel rispetto del 60% del fatturato aziendale. Gli organismi di ricerca possono partecipare a più progetti congiunti attraverso proprie unità organizzative autonome, ma ogni unità può partecipare a un solo progetto per ciascuna area di intervento.
UNSIC – Unione Nazionale Sindacale Imprenditori e Coltivatori
