
“La definizione di un quadro regolatorio chiaro e moderno valorizza il ruolo fondamentale della ricerca scientifica nel contrastare il cambiamento climatico e garantire la sicurezza alimentare”, così il presidente del Crea Andrea Rocchi in occasione dei rilevanti sviluppi progressi registrati nel trilogo tra Consiglio dell’Ue, Parlamento europeo e Commissione europea sulle nuove norme che regolano le Nuove tecniche genomiche (Ngt), in Italia note anche con il nome di Tecnologie di evoluzione assistita (Tea).
Il confronto europeo punta a rafforzare la competitività del sistema agroalimentare, garantendo al contempo sicurezza alimentare e un elevato livello di tutela della salute e dell’ambiente. Il negoziato in corso sancisce una distinzione tra piante Ngt di categoria 1, assimilate alle varietà convenzionali e soggette a un percorso autorizzativo semplificato, e piante Ngt di categoria 2, che restano invece sottoposte alle norme sugli Ogm con etichettatura obbligatoria. Sul tavolo ci sono anche temi chiave come etichettatura, proprietà intellettuale e brevetti, elementi ritenuti cruciali per valorizzare l’innovazione a beneficio della ricerca, dei produttori e degli agricoltori.
Il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, definisce l’intesa raggiunta a livello europeo sulle Ngt “un passo avanti decisivo per il futuro dell’agricoltura”. L’esponente del Governo sottolinea come si tratti di un risultato che permetterà di avere “colture più resilienti, più produttive, con meno utilizzo di pesticidi e di acqua”, rimarcando che non si tratta di Ogm, ma di tecniche innovative che consentono «miglioramenti mirati e naturali”.
Lollobrigida rivendica inoltre il ruolo dell’Italia in questo percorso, ricordando che il Paese è “all’avanguardia in questo settore”, grazie al lavoro degli scienziati e dei ricercatori del Crea, in prima fila nello sviluppo di soluzioni in grado di rafforzare la sostenibilità e la competitività del sistema agroalimentare nazionale.
Soddisfazione arriva anche dal presidente del Crea, Andrea Rocchi, che saluta positivamente i risultati del trilogo sulle nuove regole per le piante Ngt. “Si tratta di un passaggio atteso e decisivo che dà nuovo impulso all’innovazione, rafforzando così la competitività, la resilienza e la sostenibilità dell’agricoltura europea e, in particolare, del nostro sistema agroalimentare”, afferma Rocchi.
Per il presidente del Crea, la definizione di un quadro regolatorio chiaro e moderno valorizza il ruolo fondamentale della ricerca scientifica nel contrasto al cambiamento climatico e nella garanzia della sicurezza alimentare. Rocchi evidenzia inoltre che si tratta di “un risultato importante” per il quale ringrazia il ministro Lollobrigida, che ha sostenuto con coerenza e lungimiranza lo sviluppo delle Ngt e il lavoro dei ricercatori, ricordando in particolare l’investimento di 9 milioni di euro nel progetto Tea4IT, una visione pensata «a beneficio non solo degli agricoltori, ma anche dei cittadini e dell’ambiente».
In questo scenario, il Crea, ente di ricerca sull’agroalimentare e sulle foreste vigilato dal Masaf, si conferma punto di riferimento nazionale per la ricerca sulle Tea. Attraverso il coordinamento del progetto Tea4IT, il Crea mira a sviluppare varietà resilienti e di alta qualità, in grado di valorizzare le caratteristiche qualitative e nutrizionali distintive delle principali colture italiane, dalle solanacee (pomodoro, melanzana) ai cereali a paglia (orzo, frumento duro, riso), fino alle specie arboree come vite, citrus, pioppo, kiwi e melo.
Le varietà saranno sviluppate mediante Tea, in particolare tramite genome editing e cisgenesi, tecniche tipicamente classificate come Ngt-1, che permettono di identificare i geni chiave e di progettare interventi sempre più precisi, ispirati ai processi naturali. Le nuove piante editate saranno sottoposte a rigorose analisi genetiche per verificarne la classificazione come Ngt-1 e testate in campo per confermare la corrispondenza tra i risultati di laboratorio e le reali condizioni ambientali, garantendo standard elevati di sicurezza e trasparenza verso comunità e consumatori.
Grazie a questo progetto, il Crea metterà a disposizione del Paese conoscenze avanzate, competenze specialistiche e strumenti concreti in un settore innovativo ed emergente della ricerca in agricoltura. Il percorso sulle Ngt e sulle Tea contribuisce a mantenere l’Italia al passo con i Paesi europei più avanzati, orientando la transizione verso un’agricoltura che guarda avanti e che si pone in linea con gli obiettivi europei di sostenibilità.
Il nuovo quadro normativo in discussione a Bruxelles, accompagnato dagli investimenti nazionali in ricerca, viene così interpretato come una leva strategica per rendere il sistema agroalimentare più resiliente alle sfide climatiche, ridurre l’uso di input chimici e rispondere meglio alle esigenze dei consumatori in termini di qualità, sicurezza e tracciabilità delle produzioni.
UNSIC – Unione Nazionale Sindacale Imprenditori e Coltivatori
