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Arriva il primo bando per il finanziamento dei Contratti di distretto del cibo per la promozione dello sviluppo territoriale, della coesione e dell’inclusione sociale, dell’integrazione di attività caratterizzate da prossimità territoriale. Il bando, la cui data ultima di presentazione delle domande è prevista per il 17 aprile 2020 entro le ore 16.00, vuole inoltre garantire la sicurezza alimentare, diminuire l’impatto ambientale delle produzioni, ridurre lo spreco alimentare e salvaguardare il territorio e il paesaggio rurale attraverso le attività agricole e agroalimentari.
A pensare il bando è stato il ministero delle Politiche Agricole, che con un ultimo avviso ha definito le caratteristiche, le modalità e le forme per la presentazione delle domande di accesso, nonché le modalità di erogazione delle agevolazioni. L’avviso ricorda che l’Accordo di distretto rappresenta “l’accordo sottoscritto dai diversi soggetti operanti nel territorio del distretto, che individua il Soggetto Proponente, gli obiettivi, le azioni, incluso il Programma, i tempi di realizzazione, i risultati e gli obblighi reciproci dei Soggetti beneficiari”.
Le risorse disponibili per il finanziamento in conto capitale ammontano a 18 milioni di euro per il bando dei distretti del cibo. Laddove la richiesta di fondi superasse la disponibilità, è previsto un tetto massimo al contributo a fondo perduto per singolo programma di investimenti pari a 2,5 milioni di euro.
Va ricordato che i Distretti del cibo, istituiti con la legge 205 del 27 dicembre 2017, costituiscono un nuovo modello di sviluppo per l’agroalimentare italiano. Nascono infatti per fornire a livello nazionale ulteriori opportunità e risorse per la crescita e il rilancio sia delle filiere che dei territori nel loro complesso.
SOGGETTI BENEFICIARI
Sono Soggetti
beneficiari delle agevolazioni del Contratto di distretto le seguenti categorie
di imprese:
a) le imprese come definite dalla normativa vigente, anche in forma consortile,
le società cooperative e loro consorzi, nonché le imprese organizzate in reti
di imprese, che operano nel settore agricolo ed agroalimentare;
b) le organizzazioni di produttori agricoli e le associazioni di organizzazioni
di produttori agricoli riconosciute ai sensi della normativa vigente;
c) le società costituite tra soggetti che esercitano l’attività agricola e le
imprese commerciali e/o industriali e/o addette alla distribuzione, purché
almeno il 51 per cento del capitale sociale sia posseduto da imprenditori
agricoli, cooperative agricole e loro consorzi o da organizzazioni di
produttori riconosciute ai sensi della normativa vigente.
Il capitale delle
predette società può essere posseduto, in misura non superiore al 10%, anche da
grandi imprese, agricole o commerciali.
d) i distretti costituiti in forma societaria.
Soggetti beneficiari requisiti di ammissibilità Alla data di presentazione
della domanda, i soggetti beneficiari, devono possedere i seguenti requisiti:
a) avere una stabile organizzazione in Italia;
b) essere regolarmente costituiti ed iscritti nel Registro delle imprese; a)
essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in
liquidazione volontaria e non essere sottoposti a procedure concorsuali; b) non
rientrare tra le imprese che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato
o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o
incompatibili dalla commissione europea;
c) trovarsi in regola con le disposizioni vigenti in materia di normativa
edilizia ed urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni e della
salvaguardia dell’ambiente ed essere in regola con gli obblighi contributivi;
d) non essere stati sottoposti alla sanzione interdittiva di cui all’articolo
9, comma 2, lettera d), del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231 e
successive modifiche e integrazioni;
e) essere in regola con la restituzione di somme dovute in relazione a
provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero; f) non trovarsi
in condizioni tali da risultare impresa in difficoltà.
Per le imprese non residenti nel territorio italiano occorre avere una
personalità giuridica riconosciuta nello Stato di residenza come risultante
dall’omologo registro delle imprese. Per tali Soggetti beneficiari la
disponibilità di almeno una sede sul territorio italiano deve essere dimostrata
alla data di richiesta della prima erogazione dell’agevolazione, pena la
decadenza dalle stesse.
CONDIZIONI DI AMMISSIBILITÀ
Sono ammessi alle
agevolazioni i Contratti di distretto il cui importo complessivo degli
investimenti ammissibili sia compreso tra 4 e 50 milioni di euro.
L’importo del Progetto di ogni singolo Soggetto beneficiario è fissato a un
valore minimo della spesa ammissibile di 200.000 euro.
Per investimenti in attivi materiali e attivi immateriali nelle aziende agricole connessi alla produzione agricola primaria effettuati da PMI, l’importo del Progetto per Soggetto beneficiario è fissato a un valore minimo della spesa ammissibile di 100.000 euro.
Il valore minimo dell’importo del Progetto deve essere rispettato fino al completamento degli interventi. Nei casi in cui vengano superati tali importi minimi, il Soggetto beneficiario può proporre interventi a partire da 5.000 euro esclusivamente per gli aiuti per la partecipazione dei produttori di prodotti agricoli ai regimi di qualità e per le misure promozionali a favore dei prodotti agricoli.
INVESTIMENTI AMMISSIBILI
Gli interventi ammissibili alle agevolazioni comprendono le seguenti tipologie:
- investimenti in attivi materiali e attivi immateriali nelle aziende agricole connessi alla produzione agricola primaria;
- investimenti per la trasformazione di prodotti agricoli e per la commercializzazione di prodotti agricoli e alimentari;
- investimenti concernenti la trasformazione di prodotti agricoli in prodotti non agricoli;
- costi per la partecipazione dei produttori di prodotti agricoli ai regimi di qualità e misure promozionali a favore dei prodotti agricoli;
- investimenti per la promozione dell’immagine e delle attività del distretto;
- progetti di ricerca e sviluppo nel settore agricolo e agroalimentare.
ESAME DELLE PROPOSTE
Il Ministero, ricevuta la domanda, procederà ad accertare che sussistano determinate condizioni di ammissibilità e, verificata la disponibilità di sufficienti risorse finanziarie, provvederà ad inviare la domanda alle regioni e alle provincie autonome dove sono localizzati i programmi, al fine di acquisire entro trenta giorni l’eventuale disponibilità al cofinanziamento nella forma di contributo in conto capitale. Il Ministero invia comunicazione di accettazione e i soggetti proponenti, ovvero i Distretti, dovranno presentare una proposta definitiva di contratto che darà il via allo svolgimento, da parte del Mipaff, dell’istruttoria. Nel caso in cui l’istruttoria abbia esito positivo, il Ministero comunicherà il risultato ai proponenti, che potranno firmare il contratto e accedere ai contributi