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Caldo, ad Orbetello è strage di pesci

pesci

I cambiamenti climatici continuano a farsi sentire e con il caldo record è allarme anche per gli abitanti di mare e laghi. A Orbetello, in Toscana, la situazione è tragica. Già da diversi anni, infatti, la laguna è costretta a fare i conti con una moria di pesci, orate, anguille e altre specie che, morti di anossia (mancanza di ossigeno) la corrente trasporta verso lo sbocco del mare, dove vengono bloccati dalle reti.

Una situazione simile si era già verificata negli 90 e poi nel 2015, quando andarono persi 200 mila chili di pesce, e negli ultimi anni è andata peggiorando. Nonostante sia impossibile fare stime precise, secondo i pescatori la crisi di quest’anno sarebbe peggio di quella del 2015. Ad oggi, infatti, sono già 25 le tonnellate di pescato morto raccolte, tanto che il sindaco di Orbetello, Andrea Casamenti, ha chiesto lo stato di emergenza regionale, che dovrebbe essere dichiarato a breve.

Le lagune sono le prime a risentire delle alte temperature. In Sardegna, nell’Oristanese, i primi segnali di allarme si sono registrati già a maggio e con il caldo estivo è stata dichiarata allerta rossa. Situazione preoccupante anche nel lago Patria, nel comune di Giugliano, in provincia di Napoli, aggravata dalla chiusura artificiale della foce.

Nelle acque interne del Veneto e dell’Emilia Romagna, invece, scarsa salinità e ad alte temperature hanno favorito la proliferazione di specie invasori. Secondo uno studio dell’università di Padova, riportato dal Fatto quotidiano, negli anni 2014-2019, “la ‘noce di mare’ (Mnemiopsis leidyi) arrivata nel 2010, aveva già provocato un calo del pescato del 40 per cento”.

A queste, poi, si è aggiunto l’allarme granchio blu, per cui lo scorso anno sono stati investiti milioni di euro, che ha decimato la produzione di vongole, con una perdita tra l’80 e il 100 per cento del prodotto. Quest’anno, invece, sul delta del Po in un solo giorno sono stati raccolti 100 chili di granchio blu morti a causa della mucillagine.

Insomma la situazione è davvero preoccupante. “Non possiamo porre rimedio agli eventi climatici – ha commentato il vicepresidente di Fedegripesca, Paolo Tiozzo – ma dobbiamo contenere i danni, preservando laghi, lagune e stagni, con interventi di manutenzione periodici. I pescatori troppo spesso si trovano a dover combattere da soli questa battaglia con gesti quotidiani come ripulire le acque dalle alghe prima di iniziare a pescare, ma non può più bastare”, riporta l’Ansa.

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