venerdì , Dicembre 5 2025
Home / Comunicazione / Agricoltura, Pesca & Ambiente / Crea, Biodrum: il futuro delle aziende passa dal grano duro bio

Crea, Biodrum: il futuro delle aziende passa dal grano duro bio

grano

Attivare processi innovativi per i sistemi cerealicoli biologici  e in particolare quelli meridionali basati sul frumento duro. Tutto per garantire un reddito adeguato alle aziende della filiera, la qualità effettiva dei prodotti, la tutela dell’ambiente e la gestione sostenibile delle risorse. È questo l’obiettivo che viene fuori dai risultati di Biodrum – “Rafforzamento dei sistemi produttivi del grano duro biologico italiano”, finanziato dal Mipaaf e coordinato dal CREA, con la partecipazione della FIRAB (Fondazione italiana per la Ricerca in Agricoltura Biologica e Biodinamica) e di diverse imprese del settore.

Il progetto, presentato on line e che ha affrontato le priorità individuate dal “Piano strategico nazionale per lo sviluppo del sistema biologico”, ha visto dal  2017 al 2020, ricercatori, tecnici e imprese agricole in un’ottica partecipativa, di reale condivisione della conoscenza e di trasferimento tecnologico hanno attivato una rete di aziende pilota per analizzare criticità, sperimentare innovazioni e segnalare esigenze specifiche a cui il progetto ha fornito risposte sia con soluzioni agronomiche mirate sia con nuovi (e vecchi) genotipi selezionati proprio per i sistemi colturali biologici.

Risultati

  • Individuazione di nuovi genotipi di grano duro (varietà, vecchie popolazioni e miscugli) idonei ai sistemi colturali bio; le nuove varietà di grano duro selezionate dal CREA in Puglia e in Sicilia per la cerealicoltura biologica hanno mostrato rese e qualità superiori alle varietà già esistenti.
  • Messa a punto di “BioDurum_MCA”, per valutare la sostenibilità delle aziende cerealicole biologiche: si tratta di uno strumento informatico, basato sull’integrazione di due software (Excel e DEXi), sviluppato insieme alle aziende del settore, che prende in esame numerosi indicatori di ordine agroambientale, economico e sociale, per poter valutare in modo scientifico i sistemi produttivi già esistenti e le possibili strategie di cambiamento, al fine di selezionare le opzioni più sostenibili.
  • Diffusione di importanti innovazioni nel settore della meccanizzazione (con la sperimentazione presso gli agricoltori della seminatrice “SEMINBIO”, messa a punto e brevettata dal CREA per favorire il controllo delle erbe infestanti) e della agricoltura digitale con nuove tecnologie per la salvaguardia della fertilità del suolo (come la valutazione dello stato di salute delle colture mediante l’utilizzo di droni e il sistema di mappatura dei suoli realizzato attraverso una tecnologia di rilevamento basato sulla conducibilità geoelettrica).
  • Definizione di percorsi agronomici e sistemi colturali ad elevato grado di diversificazione, capaci di sostenere produzioni e qualità e di fornire miglioramenti agroambientali, come gli avvicendamenti con colture emergenti, quali canapa industriale e colture proteaginose (leguminose soprattutto).

Check Also

bioeconomia

La Commissione Ue presenta la nuova strategia per una bioeconomia competitiva e sostenibile

La Commissione europea ha adottato una nuova strategia per la bioeconomia, che punta a fare …