giovedì , Luglio 18 2024
Home / Comunicazione / Agricoltura, Pesca & Ambiente / Crea, nel 2023 nuovi record per il mercato dell’agroalimentare

Crea, nel 2023 nuovi record per il mercato dell’agroalimentare

agroalimentare

In base al Rapporto sul commercio estero dei prodotti agroalimentari realizzato dal Crea politiche e bioeconomia, nel 2023 sono stati raggiunti nuovi record per gli scambi, registrando un più 6,6 per cento per l’export e un più 4,1 per cento l’import. Nel primo trimestre 2024, inoltre, è stato registrato in ulteriore aumento delle esportazioni, pari al più 6,7 per cento rispetto al I trimestre 2023, mentre le importazioni hanno registrato un calo del 2,5 per cento.  

“Questi dati rappresentano un successo per il Sistema Italia, una testimonianza della forza e della qualità dei nostri prodotti nel mondo. L’azione del governo Meloni, sin dal primo momento rivolta a tutelare le nostre eccellenze e le nostre aziende, sta dando i suoi frutti. Continueremo a rafforzare la presenza del nostro agroalimentare all’estero, consapevoli che il Made in Italy rappresenta un traino fondamentale per la crescita delle esportazioni”, ha commentato il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida.

In particolare, l’export agroalimentare è cresciuto del 6,6 per cento rispetto al 2022, raggiungendo il record di 63,1 miliardi di euro (nel 2018 non superava i 42 miliardi di euro). Primato anche per le importazioni che hanno raggiunto i 64,7 miliardi di euro, con un aumento del 4,1 per cento rispetto al 2022.

Ottima la performance per le esportazioni del Made in Italy agroalimentare, che ha superato i 46 miliardi di euro, con una crescita dell’8 per cento nel 2023, superiore a quella dell’agroalimentare nel complesso. Al risultato hanno contribuito sia i prodotti agricoli, come quelli orticoli che hanno registrato un più 20 per cento, sia quelli trasformati, come prodotti da forno e formaggi.

Nel 2023 l’incremento in valore delle esportazioni agroalimentari italiane ha riguardato quasi tutti i principali mercati e prodotti. Sono cresciuti in valore e in quantità le vendite all’estero di carni preparate e formaggi, primi fra tutti Grana Padano e Parmigiano Reggiano (più 8,3 per cento in valore e più 6,1 per cento in quantità).

Per quanto concerne le importazioni, invece, dopo il netto incremento generalizzato dello scorso anno, complice l’aumento dei prezzi internazionali delle commodities, nel 2023 l’import di prodotti come olio di semi, caffè greggio e mais, si è ridotto in valore e in quantità. Inoltre, tra i due dati è stato riscontrato un disallineamento dovuto all’andamento dei prezzi internazionali.

Nel corso del 2023 l’import ha mostrato una progressiva attenuazione della crescita tendenziale, fino a una contrazione negli ultimi mesi dell’anno, mentre l’export è rimasto sempre su valori positivi. Ciò ha determinato, soprattutto nel secondo semestre, un netto miglioramento della bilancia agroalimentare, il cui disavanzo nel 2023 si è attestato a 1,64 miliardi di euro, riducendosi di 1,34 miliardi rispetto all’anno precedente.

L’area dell’UE27 ha concentrato il 59,4 per cento delle esportazioni agroalimentari italiane e il 70,5 per cento delle importazioni, in aumento rispetto al 2022. Di contro, dopo gli incrementi degli ultimi anni, si è ridotta l’incidenza del mercato asiatico, con un calo dell’import dall’Indonesia e dalla Cina rispettivamente del 16 per cento e del 21,5 per cento. Dinamiche in parte dovute alla crisi del Mar Rosso degli ultimi mesi del 2023.

Principali mercati di destinazione dell’agroalimentare italiano sono Germania e Francia, cresciuti del 10 per cento, con un buon risultato anche per il Regno Unito (più 7,8 per cento in valore delle vendite), mentre è stato più contenuto -l’export verso gli Stati Uniti (più 2 per cento).

I dati dei primi tre mesi 2024 hanno confermato l’andamento riscontrato nell’ultima parte del 2023, evidenziando un ulteriore aumento delle esportazioni (più 6,7 per cento rispetto al primo trimestre 2023) a fronte di un calo delle importazioni (meno 2,5 per cento).

Tali dinamiche hanno prodotto un miglioramento della bilancia agroalimentare, che nel primo trimestre appare piuttosto positivo, con le esportazioni di conserve di pomodoro e pelati cresciute, in valore e quantità, di oltre il 10 per cento rispetto al primo trimestre 2023. In generale, tutti i principali prodotti di esportazione hanno segnato aumenti del valore e dei volumi venduti all’estero.

“Sono numeri, questi del trentaduesimo Rapporto CREA Politiche e Bioeconomia, che raccontano molto della nostra competitività sui mercati internazionali – ha dichiarato il presidente Crea, Andrea Rocchi – e dell’attrattività che il modello alimentare italiano, fatto di qualità, cultura, tradizione e cura, esercita sul consumatore globale. In questo quadro, innovazione e ricerca, sono strategici per mantenere al passo con i tempi identità e leadership del made in Italy agroalimentare”.

Check Also

Eolico offshore, l’Italia perde l’ennesima opportunità

Secondo il Global wind energy council, l’Italia potrebbe essere il terzo mercato mondiale per l’eolico …

 

Si avvisa che gli uffici Unsic della sede nazionale rimarranno chiusi per la pausa estiva dal 12 agosto al 30 agosto 2024.

 

Le attività riprenderanno regolarmente lunedì 2 settembre 2024.