
Approvato dal Senato, nella seduta del 26 novembre 2025, il disegno di legge Tutela agroalimentare italiano. Composto da 15 articoli, il testo mira a garantire maggiore trasparenza, sicurezza e fiducia nei prodotti alimentari made in Italy, rafforzando la tracciabilità lungo tutta la filiera e tutelando la salute dei consumatori. Il ddl è passato con 80 voti favorevoli e 44 astenuti, senza voti contrari. Il provvedimento si muove a difesa del sistema agroalimentare nazionale, introducendo misure volte a contrastare pratiche illecite e a garantire ai cittadini prodotti sicuri e trasparenti in ogni fase della filiera.
Tra le novità principali, il testo introduce due nuovi reati nel Codice penale. Il primo è la frode alimentare, per chi commercializza prodotti non genuini o provenienti da luoghi diversi da quelli indicati, con pene da 2 mesi a un anno di reclusione. Il secondo è il commercio di alimenti con segni mendaci, per chi usa indicazioni ingannevoli sulla qualità o quantità degli alimenti, con pene da 3 a 18 mesi di reclusione. Inoltre, sono previste aggravanti per agropirateria (attività illecita organizzata e continuativa), per le quantità rilevanti e per il falso uso di prodotti biologici.
La legge estende anche le sanzioni per la contraffazione delle Indicazioni geografiche e Denominazioni di origine protetta, con pene da 1 a 4 anni e multe elevate.
Il ddl prevede inoltre la confisca obbligatoria dei prodotti, beni e strumenti legati ai reati agroalimentari, con il vincolo per le autorità di destinare i prodotti sequestrati, se commestibili, a enti caritatevoli o animali abbandonati. Introduce una cabina di regia per i controlli amministrativi, guidata dal ministero dell’Agricoltura e delle Foreste, per migliorare i controlli, evitare duplicazioni e aumentare l’efficienza nel contrasto alle frodi.
Tra le misure specifiche, la legge vieta l’uso improprio del termine “latte” per prodotti vegetali non lattiero-caseari e istituisce un piano straordinario per la filiera bufalina, con una piattaforma nazionale per tracciare il latte e qualità più stringenti con sanzioni fino al 3% del fatturato.
Infine, il sistema sanzionatorio per la pesca viene riformato per essere più proporzionato e legato alla quantità di pescato e all’impatto ambientale, completando così un pacchetto normativo ampio e dettagliato che tutela il settore agroalimentare italiano, la salute dei consumatori e favorisce la competitività delle imprese corrette nel mercato nazionale e internazionale.
UNSIC – Unione Nazionale Sindacale Imprenditori e Coltivatori
