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Florovivaismo: il Senato dice sì al ddl delega

“Un provvedimento che abbiamo fortemente voluto fin dal nostro insediamento per dare più forza a un comparto che, per troppo tempo, è stato dimenticato dalla politica. Più garanzie, sostegno all’innovazione e un nuovo quadro normativo adeguato per uno dei fiori all’occhiello dell’agricoltura italiana.  Continuiamo così sostenendo le filiere italiane d’eccellenza con fatti concreti”. Questo il commento del ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida dopo il parere positivo del Senato sul ddl delega in materia di florovivaismo, che arriva dopo l’approvazione in prima lettura alla Camera avvenuta a febbraio 2024.

Il testo passato al Senato con 96 voti favorevoli, nessuno contrario e 23 astenuti, delega il governo a creare un quadro normativo organico per la coltivazione, promozione, commercializzazione, valorizzazione e miglioramento della qualità e dell’uso dei prodotti del comparto florovivaistico.

“Il florovivaismo è un settore che attendeva da tempo una legge volta a sostenere e promuovere la produzione – ha spiegato in aula Anna Maria Fallucchi (FdI) relatrice del provvedimento. “Era necessario un quadro normativo coerente e organico in materia di coltivazione, commercializzazione, valorizzazione e incremento della qualità e dell’utilizzo dei prodotti del settore florovivaistico e della filiera florovivaistica. Ed è proprio il compito che questa legge delega assegna al governo. La produzione florovivaistica italiana è uno dei settori più importanti del nostro export e, di conseguenza, uno di quei settori che favorisce i dati positivi della nostra economia. L’Italia è la seconda esportatrice europea del prodotto orto-florovivaistico, dietro ai Paesi Bassi e davanti alla Germania ed alla Spagna, e vale 1,23 miliardi di euro come valore di produzione. In ogni Paese europeo e nei principali Paesi extraeuropei, la floricoltura italiana ha saputo imporsi per l’alta qualità e la tipicità delle produzioni di piante e di fiori. Sebbene l’andamento in termini economici abbia faticato a crescere negli scorsi anni, riuscendo ad affermarsi però nel biennio 2021-2022, il valore della produzione delle aziende florovivaistiche italiane rappresenta oltre il 5 per cento del valore della produzione agricola totale e deriva, per il 50 per cento, dal comparto di fiori e piante in vaso, mentre il restante 50 per cento da piante, alberi e arbusti destinati al vivaismo. In Europa, l’Italia è tra i primi Paesi per dimensione della superficie destinata al vivaismo e alla coltivazione di piante e fiori in genere. Il favorevole clima italiano e la selezione di specie particolarmente resistenti alle alte temperature estive, nonché alla carenza di acqua, come quelle tipiche della flora mediterranea, sono le basi del riconoscimento e del concetto di qualità che contraddistingue la produzione italiana delle piante da esterno: quindi, non solo delle belle piante, ma anche e soprattutto adatte ad un giardinaggio sostenibile e più naturale. Il tutto, al passo coi tempi e con le più attuali linee di progettazione paesaggistica”.

Anche Giorgio Maria Bergesio (LSP-PSd’Az), vicepresidente della Commissione permanente (industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare) parla di numeri e sottolinea l’importanza del comparto florovivaistico per l’economia nazionale. “Il nostro Paese è in costante crescita in questo settore: nel 2022 erano stati realizzati 3,2 miliardi; poi 3,1 miliardi nel 2023, perché c’è stato un piccolo calo, però la tendenza dei primi mesi di quest’anno è già molto in crescita – ha spiegato il senatore. “Le aziende che producono fiori e piante da vaso sono 8.000; l’attività vivaistica include 9.000 imprese; la superficie complessiva supera i 40.000 ettari nel nostro Paese. Il totale delle imprese che lavorano nel settore, compreso l’indotto che è fondamentale, è di oltre 67.000. In Europa, l’Italia è seconda solo ai Paesi Bassi per esportazione di piante e fiori, con oltre 1,2 miliardi di vendite nel 2023, mentre nei primi quattro mesi del 2024 c’è già un 4,5 per cento in più. Siamo il terzo esportatore mondiale nel settore, addirittura al primo posto in alcuni segmenti del florovivaismo. Rappresentiamo quindi una vera e propria eccellenza, ma anche un pilastro per la rigenerazione urbana e il paesaggio, la cultura del bello e del fare, attraverso coloro che producono nel nostro Paese. È un settore straordinario e importante. I risultati raggiunti ci spingono a rafforzare l’impegno delle istituzioni nei confronti di questa filiera. Con il disegno di legge in materia di florovivaismo il Governo si è dato l’obiettivo di aggiornare il quadro normativo, puntando in particolare su ricerca e innovazione tecnologica, coniugando il tema della produzione e del rispetto dell’ambiente” ha concluso Bergesio nel suo intervento in Senato.

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