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Frutta e verdura: consumi in calo del -1% in 11 mesi. Sale la spesa del 5%

frutta e verdura

Gli italiani hanno consumato fino a novembre delle scorso anno 5,4 milioni di tonnellate di frutta e verdure spendendo il 5% in più rispetto al 2019 per effetto dell’aumento del prezzo medio. Sono questi i dati dall’analisi dell’Osservatorio di Mercato di CSO Italy, che evidenzia come il consumo di ortofrutta in Italia si è mantenuto sotto dell’1% rispetto allo stesso periodo del 2019: “I volumi di ortofrutta acquistati per il consumo fresco nel novembre scorso si sono attestati a circa 456 mila tonnellate, in linea con i quantitativi del 2019 ma sotto di 6 punti percentuali rispetto alla media del triennio 2016-2018. Nonostante questo, quello di novembre si può definire ‘un buon risultato’ dopo il -10% anno su anno registrato a ottobre”, commenta Elisa Macchi, direttore di CSO Italy.

Lo studio evidenzia come sia la frutta il comparto più in frenata con un -3% dei quantitativi acquistati anno su anno, calo dovuto principalmente alle mele (-12%), banane (-5%), kiwi (-10%), uva (-8%). Segni positivi al contrario per arance (+18%), clementine (+6%) e pere (+14%).

Torna in positivo, dopo un bimestre di forti contrazioni, l’indice riferito ai soli acquisti di ortaggi grazie a un significativo +3%. Nel dettaglio per specie, si osservano aumenti record per le patate che volano oltre le 46 mila tonnellate (+11% anno su anno), carote (+13%), cipolle (+19%), zucchine (+7%) e radicchi (+9%). Nel mese scende l’acquisto di pomodori (-4%), mentre stabile risulta il consumo di insalate.

Sul fronte dei prezzi l’Osservatorio segnala per la frutta aumenti superiori del 4% e per gli ortaggi il 5%. Per effetto della pandemia crescono dell’8% i volumi di ortofrutta confezionata pari al 29% delle vendite totali. Quanto ai canali di vendita, il 69% degli acquisti avviene nella grande distribuzione, con il 39% nei supermercati (+5%), il 17% nei discount (+2%), il 10% negli iper (-6%) e il 3% nelle piccole superfici (-14%). Per fruttivendoli e mercati ambulanti rionali la quota è del 13%, in perdita rispettivamente del 6% e del 4%.

Dal punto di vista territoriale, l’Osservatorio CSO Italy ha registrato un incremento della domanda nelle regioni del Nord Ovest (+3%), Centro e Sardegna (+2%), mentre il Nord Est eguaglia i volumi dello scorso anno e nel Sud e la Sicilia calano del 5%.

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