
L’Italia si conferma leader del settore biologico in Europa. In occasione della “Giornata europea del biologico”, istituita nel 2021 per celebrare e promuovere l’agricoltura e il cibo biologico, sensibilizzare sui suoi benefici e monitorare i progressi verso un’agricoltura più sostenibile, è stata presentata al ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste un’anticipazione del nuovo rapporto Ismea “Bio in cifre”, la cui pubblicazione è prevista per dicembre. Aumentano superfici, operatori e consumi, con una crescita superiore a quella del settore agroalimentare tradizionale.
I dati preliminari per il 2024 delineano un quadro estremamente positivo per il settore, che continua la sua inarrestabile ascesa rafforzando la leadership internazionale dell’Italia. Il settore biologico italiano mostra una salute eccellente, con indicatori chiave in netta crescita. Secondo le anticipazioni del report, la Superficie agricola utilizzata (Sau) a conduzione biologica ha raggiunto un’incidenza complessiva del 20,2% sul totale nazionale, segnando un +0,4% rispetto al 2023. In termini assoluti, si tratta di 2.514.596 ettari coltivati a biologico, con un incremento del 2,4% sull’anno precedente e una crescita impressionante del +68% nell’ultimo decennio.
Anche il numero di operatori attivi nel comparto ha registrato un aumento significativo. Nel 2024 si contano 97.170 operatori biologici, in crescita del 2,9% rispetto al 2023. Di questi, la stragrande maggioranza, oltre l’89%, è costituita da aziende agricole (87.042), che vedono un aumento del 3,4%. Il dato decennale è ancora più marcato, con un aumento complessivo degli operatori del 62%. Il presidente di Ismea, Livio Proietti, ha sottolineato come gli operatori siano non solo in crescita, ma anche giovani e con una “notevole propensione all’innovazione”.
La domanda di prodotti biologici da parte dei consumatori italiani si conferma robusta e in continua espansione. Nel 2024, il valore degli acquisti domestici di prodotti bio nel solo canale della Grande distribuzione organizzata (Gdo) si è attestato a 3,96 miliardi di euro, con un ulteriore rafforzamento della dinamica positiva nel primo semestre 2025 (+10,6% sul 2024). Questo dato è particolarmente rilevante se confrontato con la crescita complessiva del settore agroalimentare, che si ferma al +5%. Ciò dimostra come il biologico non solo cresca, ma lo faccia a un ritmo più che doppio rispetto al mercato convenzionale, registrando risultati migliori nella gran parte dei comparti.
I risultati del 2024 consolidano la posizione di vertice dell’Italia nel panorama europeo. “L’Italia si conferma leader in Europa per numero di aziende biologiche e si colloca al terzo posto per estensione delle superfici coltivate, dopo Spagna e Francia – ha dichiarato il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. “Il marchio biologico italiano sarà un segno distintivo di qualità e sicurezza, a tutela delle eccellenze agroalimentari italiane e delle persone che sceglieranno di acquistare quel prodotto. La sfida dei prossimi anni sarà quella di garantire il giusto reddito agli agricoltori, contrastare la concorrenza sleale dei Paesi terzi, rendere i prodotti bio più accessibili a tutti e aumentare il consumo interno”.
Un elemento significativo è il raggiungimento anticipato degli obiettivi europei. Ben sette regioni (Toscana, Calabria, Sicilia, Marche, Basilicata, Valle D’Aosta e Campania), insieme alla Provincia autonoma di Bolzano, hanno già superato il traguardo del 25% di Sau biologica, fissato dall’Europa per il 2030. Altre, come Lazio (23,4%) e Puglia (24,5%), sono ormai prossime all’obiettivo.
UNSIC – Unione Nazionale Sindacale Imprenditori e Coltivatori
