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Quella del 2021/2022 si prospetta un’annata poco fruttuosa per il settore olivicolo mondiale.
Secondo le prime stime produttive effettuate da Ismea, a livello internazionale i volumi produttivi si attesteranno intorno ai 3,1 milioni di tonnellate, risultato di due situazioni molto differenti dentro e fuori la Ue.
Il dato comunitario (-3 per cento) risente della flessione stimata in Spagna, la prolungata mancanza di precipitazioni ha fatto passare le aspettative da “molto buone” a “mediocri” con un volume che potrebbe scendere a 1,3 milioni di tonnellate, il 7 per cento in meno rispetto alla campagna precedente.
Stessa situazione in Italia, dove le attese erano di una buonissima annata, ma dalle prime indicazioni elaborate da Ismea e Unaprol (si stima una produzione di 315 mila tonnellate) si profila un’altra campagna difficile per l’olivicoltura nazionale.
Non è andata meglio alla Grecia che con 235 mila tonnellate stimate segna una flessione del 14 per cento. In crescita, invece, la produzione del Portogallo che potrebbe salire a 120 mila tonnellate (+20 per cento).