
Restituire un futuro agli agricoltori, ripristinare le aree verdi e garantire alle generazioni future una terra sempre rigogliosa. È la premessa e al tempo stesso la mission di Olivami, associazione no profit, iscritta al Registro unico nazionale del terzo settore (Runts), fondata da un gruppo di giovani ragazzi e ragazze spinti dall’amore per la propria terra, il Salento. Ben chiaro il loro progetto: ripristinare la vegetazione delle campagne salentine colpite dalla Xylella, con l’obiettivo di ridare occupazione, identità e tradizioni agli agricoltori, rilanciare la produzione del pregiato olio extravergine di oliva e ridurre l’inquinamento ambientale.
Negli ultimi anni, un’epidemia silenziosa ma devastante ha infatti cambiato il volto del Salento. Il batterio della Xylella ha distrutto oltre 21 milioni di ulivi, cancellando non solo alberi secolari ma anche storia, tradizioni e il sostentamento di intere famiglie. La tragedia ha colpito duramente più di 5mila olivicoltori, che hanno perso campi e lavoro.
L’impatto si è esteso a tutta la filiera: la produzione di olio salentino ha subito un crollo dell’80%, causando una riduzione del 50% della produzione nazionale e trasformando l’Italia da Paese esportatore a importatore di olio d’oliva. Le conseguenze ambientali sono altrettanto gravi: la perdita di milioni di alberi ha portato a un aumento del tasso di inquinamento dell’8%. Un dato significativo, se si considera che un ulivo è una delle piante con la maggiore capacità di assorbire anidride carbonica: ogni ettaro di uliveto sottrae circa 9,5 tonnellate di anidride carbonica all’atmosfera ogni anno.
In questo scenario è nato il progetto Olivami, che nasce dal dialogo con turisti e residenti che chiedevano un modo per aiutare concretamente gli agricoltori che ha lanciato l’iniziativa “Adotta un ulivo”. Il cuore pulsante del programmaè l’adozione a distanza, che permette a chiunque di dare un contributo diretto. Per ogni ulivo adottato, Olivami acquista una piccola pianta di ulivo resistente alla Xylella e la dona a un agricoltore locale. L’associazione può anche occuparsi dell’eradicazione degli alberi secchi, lasciando al contadino solo il compito di piantare il nuovo albero.Come ringraziamento, chi adotta riceve ogni anno una fornitura di olio evo prodotto dall’ulivo e la quantità cresce con l’albero.È anche possibile visitare di persona gli ulivi adottati, creando un legame diretto con la terra che si sta aiutando a guarire.
Il progetto promuove un’olivicoltura sostenibile a impatto ambientale nullo, sfruttando nuove tecniche e tecnologie agricole. Per garantire la biodiversità, lungo il perimetro degli oliveti vengono piantate anche altre specie come fichi, lecci e querce. Questo approccio integrato mira a restituire un ecosistema sano e resiliente alle generazioni future.
Olivami ha pensato anche alle aziende che vogliono investire in sostenibilità. Attraverso il programma Olivami Garden, le imprese possono creare il proprio uliveto aziendale. Inoltre, è possibile acquistare crediti di carbonio 100% italiani, generati dai nuovi impianti, per compensare le proprie emissioni. Queste iniziative non solo sostengono gli agricoltori salentini, ma aiutano le aziende a rafforzare i propri obiettivi Esg (environmental, social, governance), trasformando l’impegno ambientale in un valore concreto.
UNSIC – Unione Nazionale Sindacale Imprenditori e Coltivatori
