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A Parma parte Cibus, il Salone internazionale dell’Alimentazione

Quasi 2.000 espositori con migliaia di marchi proposti e 500 nuovi prodotti da presentare. Sono i numeri della XX° edizione di Cibus, il Salone internazionale dell’Alimentazione, presente a Parma dal 31 agosto al 3 settembre, fiera dedicata al settore agroalimentare per proporre i nuovi prodotti sul mercato nazionale ed estero, per cavalcare l’onda della ripresa economica, beneficiando anche della spinta del Recovery Plan.

Un settore che ha sostenuto i consumi alimentari degli italiani durante il lockdown e sta aumentando, anche nel primo semestre del 2021, i suoi livelli produttivi, come quelli dell’export, cresciuto dell’11 per cento.

L’evento, organizzato da Fiere di Parma e Federalimentare, consentirà alle aziende alimentari di presentare i nuovi prodotti e riprendere in presenza il dialogo con i buyer, mai interrotto ma limitato al virtuale a causa della pandemia, e che quest’anno per la prima volta diventa live sui social con le interviste ai buyer presenti in fiera, realizzate da GdoNews, e il punto sull’andamento del settore e dei mercati, realizzato dall’Istituto di Ricerca IRI, disponibili sui canali You Tube e Linkedin di Cibus.

“Da troppo tempo i responsabili acquisti della distribuzione nazionale e internazionale non incontravano i loro fornitori, non si recavano presso le facilities e i territori – ha spiegato Antonio Cellie, ceo di Fiere di Parma – Inoltre anche le fiere dovevano essere all’altezza dei loro clienti che da febbraio 2020 non si sono mai fermati continuando non solo a produrre, ma anche a innovare. Questo sforzo, che oggi vediamo coronato da un boom delle esportazioni, meritava un palco come Cibus, che da quasi 40 anni è la piattaforma di riferimento per l’Agroalimentare Italiano. A Parma dal 31 agosto si torna dunque a fare fiere in Italia, per dimostrare ai mercati come si possa continuare a innovare, contribuire all’ambiente, conquistare nuovi mercati esteri e battere la contraffazione. A Cibus parleremo della omnicanalità, ovvero l’integrazione tra gli acquisti offline e on line, del rapporto tra territori e imprese in Italia e all’estero, delle start-up che stanno concretamente elaborando l’evoluzione dell’offerta food&beverage, di cosa sia effettivamente la filiera agroalimentare italiana, cioè un patrimonio delle decine di migliaia di imprese che dal dopoguerra hanno portato in tutto il mondo i nostri brand e i nostri prodotti, molti dei quali Dop e Igp”.

Tra i vari convegni, di particolare importanza quello che si terrà nella mattinata del 1 settembre, intitolato “Il Made in Italy agroalimentare e le Indicazioni Geografiche: le strategie per spingere la crescita” dove verrà delineata l’importanza delle IG italiane, sempre più richieste non solo sul mercato interno, ma anche sui mercati esteri, coordinato dall’europarlamentare Paolo De Castro.

Grazie all’attività di incoming, che quest’anno prevede anche un programma su misura per i top buyers italiani, si attendono 3.000 operatori selezionati, di cui il 50 per cento esteri. L’impegno del governo italiano e dell’ICE Agenzia è stato di fondamentale importanza sia nel 2020 che in questo 2021 della ripresa. La sinergia con ICE- Agenzia contribuirà all’incontro a Cibus tra buyer internazionali e le aziende alimentari italiane espositrici e offrirà la possibilità di visitare alcune delle più significative realtà del contesto agroalimentare italiano con sede nella Food Valley. ICE- Agenzia ha collaborato, inoltre, alla realizzazione del “FOOD INNOVATION START UP @ CIBUS 2021”, uno spazio dedicato alle Start up innovative del settore. Sarà presente anche un desk di assistenza all’interno della Buyer’s lounge di Cibus, presso il quale il personale dell’ufficio Agroalimentare e Vini di ICE Agenzia e i trade analyst degli Uffici ICE all’estero forniranno supporto alle delegazioni, offrendo assistenza alle imprese italiane.

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