
È la nuova frontiera del turismo enogastronomico. Il turismo Dop rappresenta un sistema integrato di accoglienza costruito attorno alle filiere Dop e Igp e un modello che mette al centro le Indicazioni geografiche come strumenti per generare esperienze autentiche, educative e sostenibili.
Per indagare su un fenomeno sempre più diffuso in Italia che mostra un comparto in espansione, Fondazione Qualivita in collaborazione con Origin Italia hanno realizzato il 1° Rapporto turismo Dop. Presentato mercoledì 25 giugno 2025 a Roma, con la partecipazione dei ministri Francesco Lollobrigida e Daniela Santanchè, offre un’analisi aggiornata e organica del turismo legato alle Indicazioni geografiche in Italia. Con 585 attività promosse da 361 Consorzi di tutela e che coinvolgono 597 prodotti Dop Igp, 87 normative di riferimento, oltre a una selezione dei principali studi scientifici e dati di settore, il report delinea un quadro completo del fenomeno a livello nazionale e locale.
Rilevante il ruolo dei Consorzi di tutela, in linea con il nuovo Regolamento Ue 2024/1143 che assegna loro anche la competenza “dello sviluppo di servizi turistici nella pertinente zona geografica”. Un’offerta turistica che racconta l’Italia vera, con esperienze contestualizzate nel paesaggio, nella storia e nelle tradizioni delle comunità locali e garantendo qualità, identità e legame con il territorio. Veneto, Toscana ed Emilia Romagna guidano la classifica delle regioni italiane più attive e performanti nel panorama turistico Dop.
Nel 2024 sono stati registrati 235 eventi, tra cui spiccano appuntamenti consolidati come Caseifici aperti e degustazioni in cantina, accanto a nuove proposte come festival culturali ed eventi sportivi legati ai prodotti Dop Igp e ai territori d’origine.
A questi si affiancano 188 infrastrutture permanenti, fondamentali per offrire esperienze coinvolgenti e durature legate ai prodotti a Indicazione geografica: Strade del vino e dei sapori riconosciute a livello regionale, musei gastronomici, spazi educativi e luoghi culturali accessibili che testimoniano il legame storico e culturale tra i prodotti Ig e i loro territori.
Il report censisce inoltre 130 elementi di valorizzazione, ovvero riconoscimenti ufficiali delle zone d’origine dei prodotti Dop e Igp: tra questi, patrimoni Unesco come le Colline del Prosecco di Valdobbiadene e Conegliano o l’Arte dei muretti a secco, Paesaggi rurali storici riconosciuti dal Masaf e parchi regionali e nazionali tutelati dal ministero dell’Ambiente, che incarnano la connessione tra qualità produttiva e valore ambientale.
Infine, 32 iniziative di informazione e formazione tra convegni, pubblicazioni, attività didattiche e di comunicazione completano il panorama, con l’obiettivo di potenziare l’offerta turistica e promuovere efficacemente le Dop e Igp.
Il rapporto contiene inoltre l’analisi di 41 case histories di attività considerate un modello nel proprio ambito. Una selezione di queste è stata raccontata durante la presentazione del rapporto attraverso collegamenti live con i territori, in cui sono state mostrate le esperienze di vari Consorzi di tutela: Consorzio del Prosciutto di Parma, Consorzio di tutela dell’olio Garda Dop, Consorzio di tutela Cioccolato di Modica, Consorzio Formaggio Parmigiano Reggiano, Consorzio di tutela della Doc Prosecco, Consorzio tutela Vini Vesuvio, Consorzio tutela Formaggio Roccaverano Dop, Consorzio tutela Grana Padano, Consorzio tutela del Vino Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, Consorzio tutela Olio Dop Riviera Ligure, Consorzio per la tutela del Franciacorta, Consorzio di tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop, Consorzio tutela Formaggio Asiago, Consorzio di tutela Aceto Balsamico di Modena.
UNSIC – Unione Nazionale Sindacale Imprenditori e Coltivatori
