
Dall’Unesco arriva il primo sì al percorso per la candidatura all’iscrizione della cucina italiana nella lista dei patrimoni culturali immateriali dell’umanità. L’Unesco ha pubblicato nella mattinata di lunedì 10 novembre la valutazione tecnica positiva del dossier di candidatura. Si tratta di un primo parere fondamentale, che potrebbe essere confermato dal Comitato intergovernativo dell’Organizzazione delle Nazioni unite per l’educazione, la scienza e la cultura nella riunione di dicembre a New Delhi.
Se il riconoscimento verrà ratificato, la cucina italiana diventerà la prima cucina al mondo a essere tutelata come patrimonio nel suo complesso: un’opportunità unica per valorizzare la qualità e la biodiversità dei prodotti agroalimentari locali.
Il dossier, curato da Pier Luigi Petrillo docente alla Luiss Guido Carli, ha evidenziato la stretta coerenza tra la cucina italiana e gli obiettivi Unesco per la sostenibilità e la tutela delle tradizioni agricole.
Seppur il primo parere tecnico sia favorevole, occorre ricordare che la decisione finale spetta al Comitato politico dell’Unesco, che potrebbe ribaltare il giudizio a dicembre.
Restano centrali la salvaguardia delle colture autoctone e la promozione delle filiere corte, elementi strategici sia per gli agricoltori sia per il futuro della cucina italiana. L’ottenimento di questo riconoscimento avrebbe ricadute storiche sull’agricoltura e sui prodotti agroalimentari italiani, favorendo l’innovazione e la difesa dell’identità territoriale. Ecco una possibile riscrittura del testo:
Tra le deliberazioni rese note oggi dall’organizzazione delle Nazioni unite, figurano anche quelle riguardanti lo yodel della Svizzera, il son cubano, l’arte degli origami giapponesi, il vino passito di Cipro e la rappresentazione della Passione di Cristo in Messico.
UNSIC – Unione Nazionale Sindacale Imprenditori e Coltivatori
