
Il settore vitivinicolo italiano celebra una vendemmia 2025 che si preannuncia eccellente sotto il profilo qualitativo e in netta crescita produttiva. Le stime congiunte di Assoenologi, Unione italiana vini (Uiv) e Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea), supportate dal Masaf e dalle Regioni, indicano una produzione di ben 47,4 milioni di ettolitri, con un aumento dell’8% rispetto alla campagna precedente. Questo risultato non solo riporta i volumi in linea con la media degli ultimi anni dopo due annate particolarmente scarse, ma conferma anche il primato produttivo dell’Italia a livello globale, superando competitor europei come Francia (37,4 milioni di ettolitri) e Spagna (36,8 milioni di ettolitri).
Nonostante la variabilità climatica estiva, le uve si presentano in buone condizioni sanitarie grazie a un’attenta e scientifica gestione agronomica. Le riserve idriche accumulate in inverno, una primavera mite e un’estate anticipata ma altalenante hanno favorito una vendemmia precoce in molte aree, con un potenziale aromatico notevole dovuto alle escursioni termiche di fine agosto. Si prevedono vini freschi e longevi al Nord, profili netti ed equilibrati al Centro e rossi di struttura e carattere al Sud, con punte di eccellenza in diverse zone.
L’incremento produttivo non è uniforme lungo la Penisola. Il Sud Italia si distingue con un balzo a doppia cifra (+19%), trainato dalla Puglia (+17%), beneficiando della disponibilità idrica primaverile che ha permesso ai vigneti di resistere alle ondate di caldo di giugno e agosto. Anche il Settentrione vede una crescita, con il Nord Ovest a +8% (Lombardia +15%) e il Nord Est a +3% (Friuli-Venezia Giulia +10%, Trentino-Alto Adige +9%, Veneto +2%), pur avendo richiesto un’attenta gestione delle fitopatie dopo una primavera piovosa. L’Emilia-Romagna risulta stabile, mentre il Centro registra un segno negativo (-3%), principalmente a causa del calo della Toscana (-13%), un dato fisiologico dopo un’annata 2024 particolarmente abbondante. Il Veneto si conferma la regione leader con quasi 12 milioni di ettolitri (un quarto del raccolto nazionale), seguito da Puglia (19%) ed Emilia-Romagna (15%), che insieme rappresentano il 59% della produzione italiana.
La campagna 2024/2025 si è chiusa con un lieve incremento complessivo dei prezzi (+1% secondo l’Indice Ismea alla produzione), ma con dinamiche differenziate. I vini da tavola sono cresciuti (+4%) grazie ai bianchi, mentre i rossi calano. Le Doc-Docg hanno segnato un -2% e le produzioni Igt mostrano un +1%. Rispetto all’anno precedente, le giacenze al 31 luglio 2025 risultano stabili. Sul fronte della domanda interna, la Gdo mostra una crescita degli acquisti di bollicine, sia in volume che in valore, a fronte di un rallentamento dei vini fermi.
Sul fronte della domanda estera, dopo un 2024 in crescita, i primi cinque mesi del 2025 confermano i livelli raggiunti, registrando però una lieve flessione dei volumi (-4%) legata al calo delle spedizioni di vini comuni, a fronte di un aumento per le etichette a denominazione di origine protetta (Dop).
UNSIC – Unione Nazionale Sindacale Imprenditori e Coltivatori
